Da sinistra Dromì, Suriano, Monti, Sirianni, Martello, Di Salvo
8 ottobre 2018
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News Lamezia e lametino

Millenial Lab 2030 al Campanella di Lamezia Terme. Monti: «Solo un giovane calabrese su quattro pensa di restare in Calabria»


Se oggi per un giovane tra la laurea e il raggiungimento della completa autonomia passano all’incirca quindici anni, nel 2030 un ragazzo potrà stare a casa fino addirittura a 48 anni, se non dovesse invertirsi il trend negativo dell’economia. L’Italia risulta il secondo paese più inospitale per i giovani, secondo in questa classifica negativa solo alla Grecia. E, dato particolarmente rilevante per la nostra regione, solo uno su quattro dei giovani calabresi intervistati nell’ambito dell’indagine Millennials, ha dichiarato di pensare restare in Calabria.

Questi alcuni dei dati condivisi con gli studenti del liceo Campanella di Lamezia Terme da Luciano Monti, docente di politiche dell’Unione Europea alla Luiss e condirettore scientifico della fondazione Bruno Visentini, che ha incontrato gli studenti dell’istituto superiore lametino nell’ambito della seconda edizione del tour Millennial Lab 2030, ideato e promosso dalla Fondazione Bruno Visentini con il cofinanziamento della Commissione Europea, per sensibilizzare i giovani italiani rispetto ai temi dell’agenda 2030, i diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile che gli Stati dovrebbero raggiungere entro il 2030.

L’iniziativa lametina, organizzata dalle docenti Licia Di Salvo, Immacolata Sirianni e Olinda Suriano, si è svolta il giorno successivo alla presentazione a Roma alla presenza del ministro Tria del rapporto Asvis 2018, focus per analizzare per analizzare l’avanzamento del nostro Paese verso i diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile.

Il divario generazionale è al centro della riflessione del docente che, da un’analisi sull’economia e sul mercato del lavoro di oggi, mette in evidenza come «il sistema viva una trasformazione a ritmi rapidissimi, incontrollabili. Voi vi ritroverete a svolgere un lavoro che molto probabilmente oggi non esiste. Questo può sembrare un elemento di disorientamento, ma è in realtà è una grande opportunità».

Senza entrare nel merito degli ultimi provvedimenti annunciati dal governo, Monti sottolinea come il criterio con cui giudicare i provvedimenti è quello generazionale. Presentando al ministro Tria i dati del Rapporto Asvis 2018, abbiamo sottolineato come occorra mettere in atto misure generazionali e politiche integrate per i giovani. Tutto ciò che crea debito è una misura antigenerazionale. Chiaro un dato per lo studioso: «se a quanti vanno in pensione non subentra una nuova generazione produttiva che si inserisca nel mercato del lavoro, il sistema italiano rischia il collasso».


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