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30 dicembre 2017

Storia, miti e leggende della Calabria e del Sud

Tombola! Origini e curiosità del gioco più amato delle feste di Natale al Sud


Oggi parliamo della Tombola, il gioco da tavolo simbolo delle festività natalizie, nato a Napoli e poi diffuso in tutte le regioni del Sud Italia.

Assomiglia al Bingo, ma più divertente e irriverente, e tra Natale e l’Epifania coinvolge per lunghe ore tutta la famiglia, dai più grandi ai più piccoli.

I partecipanti, muniti di cartelle con su stampati numeri da 1 a 90, devono coprire il più possibile le caselline (un tempo con un pezzetto di buccia di mandarino o un fagiolo secco, ora con le finestrelle di plastica) dei numeri estratti a sorte dal tomboliere.

Diverse e più o meno alte le poste in gioco, a seconda anche del numero dei partecipanti che acquistano le cartelle, e di norma vanno dall’ambo (la vincita con due numeri), e poi via via terna, quaterna, cinquina e fino alla Tombola, che avviene quando tutti i numeri di una cartella sono coperti.

La Tombola nacque a Napoli nel 1734. Si narra che ci fu un’animata discussione sul gioco del Lotto, all’epoca molto praticato a Napoli anche abusivamente, tra il re Carlo di Borbone e padre Gregorio Maria Rocco, un potente frate domenicano.

Il primo voleva che rimanesse e che fosse tutto sotto controllo pubblico, così avrebbe portato ancora più introiti alle casse dello Stato, il secondo invece lo voleva abolire del tutto perchè immorale secondo i comuni principi religiosi.

I due trovarono un compromesso vietando il gioco almeno durante le festività natalizie, ma i napoletani non vollero rinunciarvi e inventarono una versione casalinga del gioco del lotto: la Tombola.

I novanta numeri del lotto vennero racchiusi in un panariello, un cestino di vimini dall’apertura grande appena per farci entrare la mano del tomboliere, e furono disegnati su delle cartelle i numeri, ai quali furono attribuiti gli stessi significati della Smorfia usata nel gioco del Lotto.

Il nome Tombola probabilmente deriva dal latino tumba, cosa che sporge in alto o dal tardo latino tumbare, cadere in avanti rotolando, ma anche dal francese tomber, cadere, tutti termini dalla radice onomatopeica tumb (il rumore che fa il numero impresso sul cilindretto di legno uscendo dall’urna).

La Tombola napoletana attribuisce ad ognuno dei 90 numeri i significati della Smorfia, tra quelli più conosciuti il 48, morto che parla, il 77, le gambe delle donne, il 25, il Natale, il 90, la paura, il 33, gli anni di Cristo e tanti altri molto coloriti e divertenti che ormai fanno parte del patrimonio culturale italiano e anche del linguaggio comune, soprattutto al Sud.

La tradizione della Smorfia ha origini antichissime: l’origine del termine Smorfia, appare legata al nome di Morfeo, il dio del sonno nell’antica Grecia, mentre la pratica dell’interpretazione dei sogni con i numeri ha origine nella cabala ebraica, detta anche qabbaláh, kabbalah o cabbala, che in ebraico significa dottrina, secondo la quale nella Bibbia qualsiasi parola, lettera o segno hanno un significato nascosto.
Annamaria Persico


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