Anche Gwyneth Paltrow ha vissuto un momento ‘Sliding doors’, decisivo per la vita non sua ma di un’altra persona, quella mattina, quando ha salvato inconsapevolmente la vita di un’impiegata. Lara Lundstrom Clarke stava pattinando lungo il fiume Hudson quando ha attraversato la strada passando davanti al Suv Mercedes argento di Gwyneth. E ha perso un attimo a fissarla prima di allontanarsi, accumulando un ritardo decisivo rispetto all’orario di partenza del treno verso il World Trade Center. Invece di essere già seduta alla sua scrivania al 77esimo piano della torre sud, stava scendendo dal treno quando ha visto l’aereo schiantarsi contro la torre nord.
Dieci anni più tardi Lara si è messa in contatto con Gwyneth, un incontro che all’attrice ha fatto “venire i brividi”: “Non riesco proprio a immaginare quante altre persone abbiano cambiato il corso della vita di estranei quel giorno”, ha detto.
L’organizzazione di beneficenza della Duchessa di York, Chances for Children, avea la sua sede al 101esimo piano della Torre nord e Sarah Fergusan doveva trovarsi lì quella mattina. Ma aveva fatto tardi con un’intervista negli studi della Nbc che si era protratta più del previsto. Nessuno dello staff della sua organizzazione morì quel giorno, ma persero la vita 700 dipendenti di una società finanziaria che le aveva messo a disposizione i propri spazi.
Rob Lowe non aveva notato niente di sospetto a bordo del solito volo tra Washington Dc e Los Angeles, 11 giorni prima degli attentati. Ma in seguito ha scoperto di aver volato al fianco dei terroristi ed è stato chiamato a testimoniare contro Zacarias Moussaoui.
“Ho volato con i dirottatori dell’11 settembre senza accorgermene. Stavo girando The West Wing a Washington in quel momento e ho sempre preso il volo che lascia Dulles per Los Angeles e che alla fine hanno dirottato sul Pentagono”, ha detto. “Sono salito sul volo ed era pieno, un piccolo aereo. Mi sono guardato intorno nella cabina, non ricordo niente in particolare, nessuno sembrava spaventoso, nessuno sembrava un terrorista. Sembrava un volo assolutamente normale”.