Oggi 13 novembre si celebra la Giornata mondiale della gentilezza, una festa speciale dedicata alla cura del nostro prossimo.

È un giorno in cui ci si ricorda e si riflette su questo sentimento motore del mondo e sui piccoli gesti di rispetto e di attenzione verso gli altri, per innescare un circolo virtuoso e vivere tutti meglio.

Del resto lo dice anche la scienza che la gentilezza rende più sani e più felici. La massima più conosciuta e popolare anche sui social, «Praticate gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso», è supportata ormai da diverse ricerche scientifiche che dimostrano come compiere atti di gentilezza a caso ha significativi effetti benefici per chi li pratica.

Interessante la ricerca realizzata da due psicologhe sociali americane, Trew e Alden, secondo le quali praticare atti di generosità a caso potrebbe essere il segreto per alleviare una particolare forma di ansia, quella sociale, definita anche fobia sociale, la paura intensa e poi il rifiuto di trovarsi in una particolare situazione sociale, o di eseguire un tipo di prestazione.

Nel loro studio Trew e Alden hanno diviso 115 studenti delle superiori che autodiagnosi di fobia sociale in tre gruppi. A un gruppo è stato chiesto di provare a combattere l’ansia facendo piccoli favori e gentilezze nei confronti di amici e familiari. A un altro gruppo è stato detto di fronteggiare l’ansia direttamente, lanciandosi in incontri, conversazioni e partecipando a eventi. Al terzo gruppo, invece, è stata affidato il compito di tenere traccia dei loro sentimenti quotidiani durante il mese dell’esperimento. Al termine del periodo, le ricercatrici hanno fatto un sondaggio sui partecipanti chiedendo informazioni sul loro stato di ansia, ma anche su quante volte avessero evitato situazioni sociali.

I risultati parlano chiaro: nel gruppo quelli che alla fine della ricerca presentavano stati d’animo meno ansiosi e migliorato notevolmente la loro vita sociale erano i giovani che avevano compiuto atti di gentilezza.

Ma il contrasto della fobia sociale non è che uno dei molti benefici della gentilezza, tanti altri studi hanno dimostrato che essere gentili ci rende più felici, meno stressati e di conseguenza più sani e più longevi.

La festa cade il 13 novembre perchè nel 1997 proprio in questo giorno a Tokyo si riunì per la prima volta il World Kindness Movement, organizzazione che racchiudeva sotto il suo ombrello singole associazioni nazionali che fino ad allora avevano propagandato l’importanza della gentilezza individualmente. Da allora un numero sempre maggiore di Paesi ha accettato di riconoscere questa festa, in alcuni, come l’Australia, è stata inserita nel calendario scolastico federale.

Il Wkm che ha come obiettivo principale quello di ispirare i singoli individui e di connettere i Paesi in modo da creare un mondo più gentile. Ha un’Assemblea generale (guidata attualmente dalla svizzera Cristina Milani) che funziona da organo legislativo ed elegge un International Council composto da 10 membri che rimangono in carica per due anni.