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8 novembre 2017

News

A Lamezia «Moro, Berlinguer e il compromesso storico», tavola rotonda dell’Associazione ex parlamentari


Si terrà venerdì 10 novembre a Lamezia Terme, per iniziativa del Coordinamento regionale dell’Associazione degli ex parlamentari della Repubblica, una tavola rotonda sul tema Moro, Berlinguer e il compromesso storico.

Interverranno: Paolo Ciofi, ex deputato Pci, già segretario della Federazione di Latina e regionale del Lazio, membro del Comitato centrale, che ha svolto la sua attività politica prevalente nel Lazio e a Roma in stretto rapporto con Berlinguer e la sua politica, attualmente è presidente del Centro Studi Futura Umanità; Mario Tassone, ex deputato eletto nella Circoscrizione Calabria dalla VII alla XVI legislatura per la Dc, Ccd, Cdu, ha ricoperto incarichi di Governo (sottosegretario ai Lavori pubblici e viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti), attualmente è segretario nazionale del nuovo Cdu. Da militante DC è stato sempre legato alla corrente morotea. Presiederà i lavori Costantino Fittante, coordinatore regionale dell’Associazione.

Gli organizzatori dell’evento hanno scelto questo tema non solo per rendere omaggio alle due personalità politiche che hanno segnato per lunghi anni la storia del nostro Paese, ipotizzando, dopo il lungo periodo di travaglio delle maggiori forze politiche e sociali italiane e di crisi del Paese, una strategia di collaborazione che si sarebbe dovuta concretizzare in un nuovo compromesso storico.

Berlinguer, analizzando la crisi cilena e il colpo di stato con l’uccisione di Salvatore Allende, progettò nel 1974 l’incontro tra cattolici, laici e comunisti che avrebbe dovuto essere la condizione per l’inizio di un periodo di ripresa e di sviluppo della democrazia italiana.

Moro, dopo l’esperienza degli anni Sessanta dell’apertura di governo ai socialisti, concepì l’esigenza di dar vita a governi di «solidarietà nazionale» con una base parlamentare più ampia comprendente anche il Pci.

Nella Dc erano forti le preclusioni verso il Pci. Berlinguer anticipò l’eventuale incidenza di tali preclusioni verso la soluzione prospettata assieme a Moro, prendendo pubblicamente le distanze da Mosca e rivendicando la capacità del suo Partito di muoversi autonomamente.

Una stagione di dibattito e di confronti intensi sia sul piano culturale che politico, interni ai Partiti e nella società. Purtroppo l’uccisione di Moro da parte delle Brigate Rosse, dopo il rapimento del 16 marzo 1978 e i 55 giorni di prigionia, hanno impedito che il disegno strategico di Moro e Berlinguer si realizzasse.


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