Bagno di folla, dopo Reggio Calabria, anche a Lamezia per Roberto Vecchioni che mercoledì pomeriggio ha presentato, presso il Chiostro di San Domenico, il suo ultimo libro “Tra il silenzio e il tuono” pubblicato da Einaudi.

L’incontro, annunciato come il primo di una serie di attività del Museo Archeologico Lametino, ha visto gli interventi del sindaco Paolo Mascaro, della direttrice del Museo Archeologico Lametino Simona Bruni e dal direttore regionale Musei della Calabria Filippo Demma mentre all’archeologa Stefania Mancuso è stato affidato il compito di dialogare col Maestro Vecchioni.
“Tra il silenzio e il tuono” è un libro autobiografico, un dialogo-non dialogo tra un anziano e un bambino, un nonno e un nipote che si scrivono ma non si rispondono perchè “infine è l’io che parla con se stesso”, riflessioni sulla vita, errori, amori e dolori, “perchè non è vero che dobbiamo inseguire la felicità, il dolore c’è e bisogna riconoscerlo per superarlo”.

Il tutto scorre sulle tracce evidenti della cultura classica, il maestro Vecchioni, docente di latino e greco, ci ha parlato del teatro greco, della “sospensione di credulità” che attraverso l’arte da millenni accompagna l’essere umano e ci fa vivere meglio, al linguaggio e al suo impoverimento soprattutto tra i giovani “incattiviti da un mondo che a loro non ha dato nulla”. Non sono mancate parole affettuose verso la Calabria e verso Lamezia: «Siete il popolo che cade e che si rialza sempre, qui è nato tutto, è nata la storia e la civiltà».

Il pubblico incantato ha ascoltato tutto in religioso silenzio e poi fatto una lunga fila per saluti e firmacopie. L’ennesima magia del professore Vecchioni.

A.P.