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25 ottobre 2017

News

A Nicotera inaugurato il Centro diurno per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico


E’ stato inaugurato ieri a Nicotera, in provincia di Vibo Valentia, il Centro diurno specializzato per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico.

Il Centro, di cui è coordinatore il neuropsichiatria infantile Bruno Risoleo, è l’unico in Calabria che vede coinvolti nella gestione il pubblico e il privato e il cui modello organizzativo ha suscitato l’interesse dell’Istituto superiore di Sanità.

Il progetto è gestito dall’Associazione Prometeo onlus diretta da Angela Vinci e Vittoria Cannatelli che da anni è impegnata in questo settore e a cui, a seguito della procedura negoziata esperita, è stato affidato il servizio. Il piano attuativo del progetto prevede due accessi settimanali di 4 ore con un trattamento di tipo intensivo e individualizzato (metodo psico-educativo, detto Aba) e il coinvolgimento diretto dell’Associazione nazionale genitori autistici (Angsa) di Vibo Valentia e della scuola.

Alla cerimonia di ieri mattina, a cui erano presenti le mamme e i ragazzi affetti da problemi autistici, hanno preso parte il presidente della Regione Calabria Oliverio, il direttore generale dell’Asp di Vibo Valentia, Angela Caligiuri, il presidente della terza Commissione Sanità del Consiglio regionale, Michele Mirabello e numerose autorità del territorio.

«Questa», ha detto il presidente Oliverio, «è davvero una bella iniziativa, che ci consente di recuperare un ritardo enorme e indica la linea che dobbiamo seguire, che è quella di utilizzare in maniera intelligente le strutture a nostra disposizione e rafforzare i servizi sanitari sul territorio. Prima di ricorrere alle strutture ospedaliere, dobbiamo garantire una serie di servizi sanitari di qualità sul territorio. Il nostro obiettivo deve essere quello di deospedalizzare, facendo in modo che sempre meno cittadini si rivolgano agli ospedali».

«Questo Centro, per esempio», ha continuato Oliverio, «deve diventare una struttura in cui si offrono una serie di servizi sanitari di eccellenza. Noi stiamo lavorando e continueremo a lavorare in questa direzione. Essere portatori di un handicap non può diventare un limite alle opportunità che la vita offre a ragazzi e ragazze, a uomini e donne. Una società civile è tale se non esclude e non lascia indietro nessuno, soprattutto chi vive situazioni problematiche che richiedono assistenza continua e cure.

«Qui in Calabria, purtroppo, non viviamo ancora in una regione normale, soprattutto per quanto riguarda la sanità. La nostra Regione, come è noto, da sette anni è in regime commissariale.
Maledetto quel giorno in cui si decise tale scelta! Dico questo perché in questi anni, purtroppo, non solo non sono stati recuperati i ritardi, ma la situazione si è ulteriormente aggravata e la nostra è la penultima regione per quanto riguarda i livelli essenziali di assistenza.

«Ciò non significa, però, che dobbiamo rassegnarci e quello di oggi è un bell’esempio di come sia possibile mettersi al passo e recuperare ritardi antichi e pesanti. Partiamo da qui, ma l’obiettivo deve essere quello di lavorare perché questa struttura diventi sempre più qualificata e rispondente ai bisogni del territorio.

L’autismo è un fenomeno assai diffuso in Italia e nella nostra regione: sono quasi duemila i soggetti autistici in Calabria. E’ un problema, quindi, che richiede un’attenzione particolare e costante da parte delle istituzioni. Noi ci impegneremo in tal senso e, a tal proposito, colgo l’occasione, oggi, per invitare il presidente dell’Angsa Marino, a partecipare ad un incontro che mi farò carico di promuovere nei prossimi giorni insieme al Direttore generale del Dipartimento, perché si assumano celermente tutti gli atti e le misure necessarie che deve produrre la Regione relativamente a quelli che sono i contenuti della legge 134, in attesa che si approvi la legge che giace in Consiglio regionale e della quale Mirabello dovrà essere primo firmatario».

«Anche in Calabria», ha concluso il presidente della Giunta regionale, «è possibile invertire il trend e realizzare fatti e modelli positivi. Basta partire dalla realtà e dai bisogni espressi dalla gente nei territori. Quando si amministra una regione difficile come la nostra, che ha accumulato ritardi enormi in diversi settori della vita pubblica, bisogna guardare in faccia la realtà avendo consapevolezza delle difficoltà, ma soprattutto la volontà e la determinazione per affrontarle e superarle. Se faremo questo sono certo che ce la faremo».


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