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16 febbraio 2016

News

A Piacenza l’ottava edizione di «Sorgentedelvino Live». Ben rappresentata la Calabria


Storicamente l’Italia si è distinta per la grande variabilità dei suoi vitigni, una ricchezza ampelografica davvero importante che oggi si è notevolmente ridotta con conseguenze negative sul nostro patrimonio collettivo e sull’unicità dei vini.

Per contrastare questo trend i vignaioli possono fare scelte che influiscono positivamente sul recupero e sulla tutela delle vecchie varietà di vitigni, ottenendo al tempo stesso vini unici e irripetibili. La vigna e la sua interazione con il territorio e le tradizioni locali sono una componente fondamentale del vino vero e autentico che da lì trae la propria personalità senza bisogno di aggiustamenti in cantina.

Di questo e di molto altro si parlerà il 20 febbraio nella conferenza di apertura di Sorgentedelvino Live 2016, la manifestazione dedicata ai vini naturali di tradizione e territorio, che si svolge a Piacenza dal 20 al 22 febbraio e che ospiterà circa 150 vignaioli da ogni regione d’Italia e dall’estero. Ben rappresentata la Calabria con le aziende: Altomonte di Palizzi (Reggio Calabria), Sergio Arcuri di Cirò Marina (Crotone), Casa Comerci di Nicotera (Vibo Valentia), Diana di Saracena (Cosenza), L’Acino di San Marco Argentano (Cosenza), Lucà di Bianco (Reggio Calabria) e Stillo di Tarsia (Cosenza).

Ad affrontare il tema «Vigne e vitigni nel tempo – vecchie varietà, biodiversità e selezione massale», tre importanti personalità del mondo del vino: il professor Mario Fregoni, presidente onorario Oiv (Organizzazione internazionale della vigna e del vino), Enrico Bachechi, ampelografo e Alfonso Arpino, titolare della cantina Monte di Grazia a Tramonti (Salerno). Il dibattito sarà moderato dal professor Lorenzo Corino, vignaiolo con una lunga esperienza di studioso, svolta tra il 1972 e il 2012 nei più importanti centri di ricerca italiani ed internazionali.

Il professore Mario Fregoni accompagnerà i partecipanti in un viaggio alle origini storiche e moderne delle varietà dei vitigni, raccontando quali sono i criteri del loro utilizzo nei differenti terroir viticoli e soffermandosi sui metodi di selezione delle varietà e sulle cause della riduzione in corso delle biodiversità.

L’ampelografo Enrico Bachechi, nel suo intervento «Come non disperdere (ulteriormente) il nostro patrimonio viticolo», spiegherà come valorizzare i vitigni storici da un punto di vista pratico: dal riconoscimento delle varietà alle modalità di osservazione e valutazione, dalla selezione massale alla propagazione in vivaio e alla messa in campo nei nuovi vigneti.

Il vignaiolo campano Alfonso Arpino racconterà del suo lavoro sulle sue vigne ultracentenarie sulla Costiera amalfitana, delle caratteristiche di queste piante e dei risultati ottenuti nella vinificazione.


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