spartacus07
27 febbraio 2018

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A Soverato uno spettacolo teatrale di Francesco Gallelli sulla pericolosità della Statale 106


Stamattina al Teatro Comunale di Soverato è andato in scena Spartacu Strit Viù, una denuncia sullo stato in cui versa la Strada Statale 106. Un racconto a tratti straziante, a tratti sarcastico e ironico. Inferno e Schiavi le parole più urlate dal bravissimo attore Francesco Gallelli, nato e residente a Badolato.

Un gladiatore dei giorni nostri che percorre tutti i giorni quella che è definita la «strada della morte». La ricerca frenetica e continua di realizzare un sogno, di trovare un lavoro, di sperare… Ca on cangi nenti Spartacu. È sempa così!. Un riferimento all’emigrazione, agli immigrati e al turismo.

Un pensiero alle tante, troppe vittime. Non manca niente. Ci sono tutti gli ingredienti che descrivono la Calabria e l’inefficace lotta per il cambiamento. Siamo tutti a conoscenza della pericolosità della Statale 106. E poi, basta non correre. O, come dice Spartaco, Metto 50 euro alla processione della Madonna e mi sento protetto.

Allo spettacolo era presente il presidente dell’Associazione «Basta Vittime Sulla Strada Statale 106» Fabio Pugliese il quale, prima che iniziasse lo spettacolo, è intervenuto parlando agli studenti dell’Itt Malafarina di Soverato che, con grande attenzione, hanno ascoltato e seguito la performace.

«Vorrei ringraziare», ha affermato l’ing. Pugliese «il dirigente ed i docenti dell’Itt Malafarina e dell’Ite Calabretta, gli studenti ma, il ringraziamento più grande va ad un giovane artista, Francesco Gallelli, che oggi, con il suo straordinario spettacolo non solo ha ricordato l’impegno del compianto Franco Nisticò, ma ha portato all’attenzione dei ragazzi, delle nuove generazioni, un messaggio culturale forte».

«Ha utilizzato la nobile arte del Teatro», ha proseguito Pugliese «che egli esprime con qualità e personalità altissima per trasmettere ai ragazzi non solo sentimenti di appartenenza alla nostra “amata” terra ma anche capacità di critica, cultura della tolleranza e, tra tanto altro ancora, la nostra incapacità totale di riuscire ad ottenere i diritti più essenziali».

«Francesco», ha concluso Pugliese «con il suo spettacolo (che è il frutto della passione ma anche dello studio e delle elevate competenze che questo bravissimo attore ha maturato), ha dato finalmente un senso ed un perimetro ad uno dei più grandi problemi della Calabria ma ha indicato anche un responsabile: siamo noi tutti. Rassegnati nell’apatia più totale ed incapaci di comprendere un fatto semplice, semplice: solo e soltanto noi possiamo risolvere i nostri problemi. Perché ad altri non interessano».
Associazione «Basta Vittime Sulla Strada Statale 106»


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