Museo Marca - Catanzaro
3 maggio 2018
Museo Marca - Catanzaro

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Al Marca di Catanzaro presentazione «Dal cubo bianco al cubo nomade» di Silvia Pujia


Sabato 5 maggio alle ore 11 sarà presentato al Marca, Museo delle arti di Catanzaro, il libro di Silvia Pujia Dal cubo bianco al cubo nomade. Pratiche di decostruzione dell’istituzione museale, con la prefazione di Simonetta Lux e la postfazione di Giorgio de Finis.

Alla presenza dell’autrice, interverranno Simonetta Lux, già ordinario di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università La Sapienza di Roma, Cesare Pietroiusti, artista, modererà l’incontro Simona Caramia, docente dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.

Il volume è l’esito del Master in Curatore di Arte Contemporanea conseguito dall’autrice nel 2012 sotto la guida della professoressa Lux presso l’Università di Roma Sapienza. Intende rintracciare le principali trasformazioni museologiche avvenute nel corso XX secolo, dalle Avanguardie passando per l’Institutional Critique degli anni Sessanta e Settanta fino agli anni Ottanta del Novecento, concentrandosi poi sulle tendenze che negli ultimi decenni hanno contribuito a decostruire la convinzione che l’arte abbia bisogno necessariamente di un luogo in cui dimorare.

Vuole quindi essere una riflessione sull’identità e sulla validità del museo oggi e nel farlo intende tracciare una panoramica delle istituzioni museali nate o che stanno nascendo per le quali il contenitore conta più del contenuto, o meglio il cui contenitore è diventato esso stesso contenuto. Parallelamente dedica grande attenzione alle recenti istanze critiche nei confronti dei luoghi istituzionali e deputati del mondo dell’arte, che per intento programmatico e modalità operative sono ascrivibili a un’attuale critica istituzionale, potremmo dire di terza generazione.

Nuove idee di museo, di un museo altro, a carattere rizomatico e aperto alla contaminazione continua che estende il proprio campo d’azione oltre il suo contenitore per inserirsi nomadicamente in qualsiasi luogo, come esito finale della decostruzione in vari stadi del museo neutrale, asettico e chiuso del White cube modernista.

Nel dettaglio vengono analizzate tre esperienze, tutte romane, che si pongono al di fuori delle pratiche istituzionali o istituzionalizzate sia in senso fisico, non agendo se non in modo parassitario negli spazi espositivi ufficiali, che per intenti: il Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia di Giorgio De Finis, il Museo all’aria aperta di Fausto Delle Chiaie e il Museo dell’arte contemporanea italiana in esilio di Cesare Pietroiusti.


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