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13 gennaio 2017

News Lamezia e lametino

Al Pronto soccorso di Soveria Mannelli salvano un bambino di 3 anni


C’erano tutti gli elementi affinché nel primo pomeriggio di martedì scorso una situazione di emergenza potesse degenerare. Neve copiosa, difficoltà della viabilità e un caso limite occorso a un bambino di solo 3 anni, F.E. di Bianchi, quando in preda alle convulsioni diventa cianotico, freddo e incosciente.

Un dramma per i genitori che lo portano con le difficoltà appena citate al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Soveria Mannelli dove i medici si rendono subito conto della gravità del caso e procedono immediatamente al trattamento che il caso richiede.

I primi esami danno esisti preoccupanti, PH a 6,9 e ossigenazione del sangue ai minimi termini. Si procede immediatamente alla ventilazione forzata, cosa che viene ripetuta dall’anestesista con pallone-ambu, giunto anch’esso nel presidio con difficoltò per via della neve. Tutto funziona poiché il trattamento viene operato in sinergia con quanti si trovano al punto di primo intervento: c’è il dirigente Giovanni Paola, il medico di turno Emilia Pane e l’anestesista Stelio Glyronakis.

Nonostante il Pronto Soccorso fosse intasato di pazienti che necessitavano di cure immediate, tra questi uno con un edema polmonare, che resisi conto della gravità del bambino si sono volutamente messi in attesa, sorprendendo anche i medici per come in questo caso il senso di responsabilità abbia generato un comportamento esemplare.

Il trattamento al bimbo esanime dura circa venti minuti prima che ci fossero i primi segnali di ripresa. Una corsa contro il tempo che ha costretto in allerta anche il servizio di elisoccorso, giunto sul luogo tempestivamente, dove il caso ha voluto, quasi una premonizione, che il dirigente già dalla mattina avesse incaricato una ditta affinché rendesse agibile il percorso e l’elisuperficie dal manto nevoso.

Intanto, visto che dopo estenuanti trattamenti, durati circa venti minuti, il bambino iniziava a respirare autonomamente viene caricato sull’elicottero che trasporta il piccolo paziente a Catanzaro dove viene ricoverato in urgenza nella divisione di rianimazione.

Ieri si è avuta notizia che il bambino adesso è fuori pericolo. Solo il tempestivo trattamento e la macchina messa in moto dal servizio sanitario hanno consentito al bambino di sopravvivere a questa brutta avventura. Se a Soveria Mannelli non ci fosse stato il Pronto Soccorso, è il caso di affermarlo con forza, si sarebbe potuto fare bene poco, probabilmente catalogando il tutto come un caso di malasanità che nella fattispecie è stato scongiurato. Pare che per questa situazione i sanitari di Soveria siano stati debitamente considerati per quanto fatto dai vertici aziendali che hanno loro tributato i meriti del caso.

Il presidente del Comitato «Pro Ospedale del Reventino», Antonello Maida, rimarca come l’ospedale sia imprescindibile in una zona territoriale disagiata, specie in inverno, complimentandosi con tutti gli operatori e con i vertici aziendali che molto stanno facendo per rendere più sicuro il territorio, invitandoli a non abbassare la guardia, e nel caso implementare con ulteriori servizi primari l’offerta sanitaria.


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