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1 luglio 2018

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Amici della Terra. Tirreno lametino: anticipazione rapporto sullo stato di salute stagione balneare 2018


L’eccellente qualità delle acque di balneazione certificata dall’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente per tutte le 27 aree di balneazione, circa 30 chilometri, dei cinque comuni costieri del lametino non deve far immaginare che ovunque è possibile fare il bagno in sicurezza. Per prevenire l’esposizione dei bagnanti a rischi per la salute sono da considerare le cinque aree con divieto di balneazione esistenti sul Tirreno lametino.

Come c’è da considerare che a due mesi dall’inizio della stagione balneare non sono ancora disponibili per i bagnanti tutte le informazioni sui profili dei litorali e sulle acque marine specificate nelle norme nazionali ed europee vigenti.

Norme che prevedono l’obbligo di esporre bene in evidenza appositi cartelli contenenti tutti i dati sulla qualità e classificazione delle acque di balneazione e sulle specificità di ogni tratto di costa adibito e non adibito alla balneazione per prevenire i rischi per la salute e stimolare il coinvolgimento dei cittadini alla gestione dei beni comuni per il miglioramento dell’ambiente.

Carenze informative anche sul portale web del Ministero della Salute dove nell’apposito spazio dedicato alle Ordinanze sindacali di divieto alla balneazione per i comuni di Lamezia Terme e Nocera Tirinese, dopo due mesi dall’inizio della stagione balneare non è riportata alcuna ordinanza relativa alle quatto aree inibite alla balneazione per inquinamento in prossimità delle foci dei Fiumi Turrina, Savuto, Amato e Bagni.

L’unica Ordinanza di divieto di balneazione riportata è la n° 40 del 2015 della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia e riguarda l’area prossima al collettore aereoportuale. E nello stesso Portale come area interdetta alla balneazione è indicata quella «100 metri a Nord e 100 metri a Sud del collettore aeroportuale» mentre la lunghezza della stessa area interdetta, riportata sulla mappa dello stesso Ministero della Salute, appare più del doppio.

Sempre sul portale del Ministero della Salute permane l’errore riguardante l’area di balneazione della lunghezza di 1.167 metri denominata Lido Marinella, riportata nella mappa del Comune di Gizzeria ma non compresa nell’elenco delle aree di balneazione dello stesso comune. Errore che riguarda anche il comune di Lamezia Terme dove sono elencate nove aree di balneazione, una in più, invece delle otto realmente presenti e riportate nella mappa dello stesso Portale del Ministero della Salute.

In pratica, sul Tirreno lametino, anche nel pieno dell’attuale stagione balneare non è facile individuare dove inizia e termina ogni singola area costiera adibita e non adibita alla balneazione. In particolare, non è facile individuare dove iniziano e terminano i divieti permanenti di balneazione per inquinamento come, ad esempio, quello che dalla zona del pontile ex area Sir si allunga fino all’area Sic Dune Angitola ricadente in parte nel comune di Lamezia Terme. Aree con divieto d’inquinamento che complessivamente, nel solo comune di Lamezia Terme, superano di molto il chilometro.

Tra le novità più significative dell’attuale stagione balneare c’è il fatto che è stata certificata la qualità eccellente anche in quelle aree marine di Lamezia Terme dove la rilevanza dei divieti di balneazione per inquinamento nei primi quindici anni del duemila ha avuto eco sulle prime pagine dei quotidiani ed è stata oggetto anche di due interrogazioni parlamentari.

Questa novità certificata dall’Arpacal è dettagliatamente documentata nei risultati delle analisi microbiologiche sui parametri indicatori di contaminazione fecale: Escherichia coli e enterococchi intestinali eseguite dall’Arpacal nelle stesse aree. Sulla rilevanza del fatto basta osservare il grafico che riporta l’andamento della lunghezza dei divieti di balneazione rispetto a quella dell’intero litorale di Lamezia Terme dal 1999 al 2012.

E’ difficile prevedere se l’eccellente qualità delle acque marine documentata in tutte le analisi effettuate nel corso delle due ultime stagioni balneari e nei mesi scorsi sarà confermata anche nei prossimi mesi più caldi dell’estate.

Se continuerà la tendenza già rilevata dall’Arpacal in ogni comune costiero del lametino, si potrà legittimamente aspirare alla bandiera verde per le spiagge a misura di bambino promosse dai pediatri europei e accrescere il primato delle 18 bandiere attribuite per questa stagione balneare alla Calabria.
Mario Pileggi
Geologo, Consiglio Nazionale «Amici della Terra»
(PRIMA PARTE)


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