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9 dicembre 2019

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ANCHE LAMEZIA RIDOTTA A “TERRA DEI FUOCHI”. M5S LOCALE DA ANNI DENUNCIA LA PROBLEMATICA


La terra dei fuochi anche a Lamezia e dintorni? Sembrerebbe proprio di si alla luce dei reati gravissimi svelati dall’indagine “Quarta copia” circa l’esistenza di un vero e proprio sistema criminale organizzato e retto da personaggi che, pur di massimizzare i propri profitti, non si facevano alcuno scrupolo a sversare rifiuti di vario genere e pericolosità all’interno di un’ex cava, in località San Sidero, e di buche appositamente scavate, riempite e ricoperte di terra, a ridosso della parte sud dell’ex discarica Bagni, la cosiddetta “discarica Liparota”. A proposito di quest’ultima, era il 30 novembre 2015 quando i nostri attivisti Ferdinando Gaetano e Ugo Citino girarono un video, recuperato e ripubblicato in queste ore sulla pagina facebook Lamezia 5 Stelle, con il quale si denunciava la tanta spazzatura abbandonata in una traversa semi-nascosta della strada provinciale che porta all’abitato di Sant’Eufemia Vetere.

C’era di tutto, persino prodotti cosmetici! Ebbene, abbiamo ora scoperto che ci trovavamo, inconsapevolmente, proprio a ridosso di quella battezzata dagli inquirenti come “discarica Liparota”. Adesso in tanti sembrano essersi svegliati dal letargo, ma dov’erano quando, in questi anni, denunciavamo con decine di video e comunicati, in alcuni casi finendo per essere accusati di essere “manettari”, tutti questi misfatti ambientali? Sull’ex discarica Bagni possiamo dire, senza timore di smentite, di essere stati purtroppo i soli ad esserci interessati della problematica in questi anni. Basti pensare all’esposto che presentammo presso la locale Procura della Repubblica nel luglio 2015 e alla successiva apposizione in loco, per ben due volte a distanza di circa un anno, di striscioni e tabelloni denuncianti il grave inquinamento dell’area. Grazie all’attività di denuncia e sensibilizzazione degli attivisti del Movimento 5 Stelle lametino, si è riusciti ad ottenere il varo del progetto di cantierizzazione dell’intera area, propedeutico alla successiva bonifica.

Fummo anche contattati da una troupe giornalistica italo-tedesca che decise d’inserire, con delle riprese fatte in nostra presenza, tale bomba ambientale all’interno del film documentario “Il veleno della mafia e la legge europea del silenzio”, prodotto da ARTE France e ARD /Radio Bremen, girato quasi totalmente in Calabria e poi trasmesso dalla televisione pubblica tedesca oltre che proiettato, con traduzione in italiano, in diversi eventi pubblici tesi a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità dei reati ambientali.
Nel ringraziare il cittadino, dalla cui denuncia sono potute partire le indagini, e tutte le Forze dell’Ordine ed inquirenti che hanno svelato questo losco e criminale traffico illecito di rifiuti, non possiamo che augurarci un reale risveglio di tutta la popolazione, affinchè segnali ogni azione o movimento sospetto dietro il quale potrebbero nascondersi gravi attentati all’ambiente e, indirettamente, alla nostra salute.


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