Le due caratteristiche principali di Andrea Purgatori, morto oggi a Roma all’età di 70 anni, sono state “una grandissima umiltà e semplicità nei rapporti e al tempo stesso una grande affidabilità e credibilità nel lavoro che faceva che gli davano un’autorevolezza tutta sua”. Lo dice all’AdnKronos Diego Bianchi, in arte Zoro, sottolineando che Purgatori, “era attendibile. Fare il giornalista ed essere un punto di riferimento per tanti non è facile. E’ sempre stato un professionista serio, scrupoloso e anche bravo a raccontare le cose”.
“Era soprattutto molto tranquillo, umile, divertente. Gli piaceva non prendersi sul serio. Non avevi la sensazione di stare accanto a uno dei più bravi“. Questa, nota il conduttore di ‘Propaganda Live’ in onda su La7, “era veramente una dote rara e preziosa. Dopodiché vedevi le puntate di ‘Atlantide’ e i reportage e riconoscevi il valore del suo lavoro. L’ultima cosa, ma non trascurabile, era la sua voce, un marchio di fabbrica che dava al tutto un ulteriore spessore che lo rendeva sicuramente unico. Riusciva ad essere anche molto ironico, è stato un autore di satira, ha collaborato con Corrado Guzzanti”, conclude.