La storica Fiera di San Biagio, da oltre 600 anni a questa parte, non è stata mai fermata. Forse nemmeno i terremoti hanno potuto fare tanto.

È perché i terremoti non sanno leggere le Circolari mentre i Commissari le leggono bene e le applicano rigidamente, indipendentemente da dannose ricadute economiche e sociali, soprattutto quando la loro applicazione umilia gli onesti cittadini, le loro tradizioni popolari e infligge limitazioni gratuite alla loro libertà.

Nella martoriata Lamezia odierna aleggia la stessa pesante aria che incombeva all’indomani dell’Unificazione d’Italia quando gli efferati generali piemontesi punivano ferocemente le popolazioni ribelli accusate di protezione del brigantaggio.

Sembra che questi Commissari abbiano recepito istruzioni direttamente da Nino Bixio.

L’assedio e già in atto. Acqua scarsa o mancante, impianti sportivi chiusi, Fiera annullata con ricadute economiche pesanti in una situazione già attanagliata dalla trappola della povertà.

Mancano soltanto la chiusura delle scuole per 10 anni, il coprifuoco e le esecuzioni nella pubblica piazza, come accadde oltre un secolo e mezzo fa.

Non so se i Commissari abbiano considerato che la stragrande maggioranza dei cittadini di Lamezia paga le tasse e le bollette e non ha mai supportato il malaffare e la ‘ndrangheta.

Anzi, le infiltrazioni causa dello scioglimento dell’amministrazione, costituiscono un vulnus, subito dai cittadini, dovuto alla evidente e sostanziale assenza dello Stato che ha lasciato prosperare il malaffare senza intervenire adeguatamente. E che dire della Regione che ha varato la legge antimafia oltre 10 fa e non si sogna di applicarla?

Per onestà intellettuale, poi, non si può tacere che di Comuni inflitrati in Calabria, se si andasse per il sottile, ce ne sarebbero a decine, sol perché la malavita è una realtà pervasiva facilmente rilevabile ovunque.

Ma, il caso vuole, che da quando Lamezia unita è considerata un ostacolo da altri grossi Comuni calabresi vicini e non, la scusa per scioglierne l’amministrazione la si trova ripetutamente… e nel frattempo ci si spartisce le torte pubbliche con Lamezia comodamente ai ceppi.

In ogni caso, i cittadini di Lamezia non meritano questo trattamento. Hanno già subito eroicamente, a più riprese, pesanti ondate di emigrazione e hanno, nonostante ciò, sempre sostenuto il proprio territorio amorevolemente quando lo Stato era ancora più latitante di oggi.

Se si vuole tenere Lamezia in camicia di forza o sostenere che sia uno dei Comuni più discoli della Calabria, tutto ciò, per quanto discutibile e sgradevole, può essere tollerato, ma non può costituire autorizzazione per nessuno ad applicare sulla onesta popolazione ogni vessazione o limitazione che non sia spiegata con motivazioni logiche, controllabili e non pretestuose e burocratiche.

Nel silenzio colpevole della politica, che é soltanto intenta ad eclissarsi, in questo triste e difficile periodo, ho rilevato in merito solo la coraggiosa denuncia del giovane consigliere Francesco Ruberto, che ringrazio.

L’Associazione Sambiase, di cui mi onoro di far parte, è a disposizione di tutti i Lametini per accogliere ogni protesta e segnalazione.
Francesco La Scala