“It alert, questo è un messaggio di test del sistema di allarme pubblico italiano. Una volta operativo ti avviserà in caso di grave emergenza. Per informazioni vai sul sito www.it-alert.it e compila il questionario”. È il testo del messaggio che sarà inviato durante la fase di sperimentazione di It-alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale di cui si sta dotando l’Italia per l’informazione diretta alla popolazione in caso di gravi emergenze imminenti o in corso, presentato oggi dal ministro per la Protezione civile Nello Musumeci e dal capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. It-alert è attualmente in fase di sperimentazione e una volta operativo, consentirà di raggiungere chiunque si trovi nella zona interessata dall’emergenza o dall’evento calamitoso, purché abbia il telefono acceso e connesso alla rete di telefonia mobile, fornendo informazioni sulla situazione di pericolo reale o potenziale.
Dalla prossima settimana, in raccordo tra Dipartimento della Protezione Civile, Regioni coinvolte, Commissione protezione civile della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, Anci, verranno svolti i primi test regionali di invio del messaggio: 28 giugno Toscana; 30 giugno Sardegna; 5 luglio Sicilia; 7 luglio Calabria; 10 luglio Emilia-Romagna. Entro la fine del 2023 verranno effettuati i test nelle altre Regioni e nelle Province Autonome di Bolzano e Trento. Il periodo di sperimentazione terminerà a febbraio 2024.
Sul sito www.it-alert.it sarà possibile compilare un questionario indicando se il messaggio sia stato ricevuto o meno: il riscontro da parte della popolazione interessata dai test contribuirà a individuare le eventuali criticità da risolvere e a migliorare il sistema. L’attuale fase di sperimentazione è finalizzata a integrare le modalità di informazione e comunicazione già previste dalla normativa vigente con il sistema It-alert. I test consentiranno inoltre di far conoscere It-alert come nuovo sistema di allarme pubblico che, in caso di gravi emergenze e catastrofi imminenti, potrebbe raggiungere i territori interessati.
“Contiamo di poter rendere pienamente esecutivo all’inizio dell’anno prossimo il sistema it-alert”, ha detto il ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci nel corso della presentazione di It-alert. “Si tratta di richiamare l’attenzione del cittadino ad assumere una condotta consapevole e responsabile – ha spiegato – il cittadino deve sapere che sta per arrivare o potrebbe arrivare una situazione di grave emergenza. Tutto questo nasce dall’esigenza di promuovere una cultura della prevenzione”.
”Tutte le attività di protezione civile si basano sul comportamento del cittadino e sull’aiuto che il cittadino ci dà nel verificare se il percorso che abbiamo immaginato è quello giusto – ha aggiunto il capo del Dipartimento di Protezione Civile, Fabrizio Curcio – In questa fase di test tecnologico chiediamo ai cittadini di compilare il questionario al quale si può accedere tramite il sito e dirci com’è andata l’esperienza del ricevimento del messaggio di IT-alert”. “Nel giorno del test intorno alle ore 12 manderemo un messaggio e chiederemo ai cittadini che lo ricevono di rispondere compilando un questionario”, ha chiarito.
“Il sistema è un sistema di allarme, quindi ci sta ad indicare che qualche cosa ci potrebbe mettere in condizione di pericolo durante le nostre attività – ha spiegato Curcio – Non ci dice il comportamento da seguire, perché il messaggio viene inviato a persone che in quel momento fanno cose diverse. Se c’è una pioggia intensa e io sono dentro un’abitazione al quinto piano probabilmente posso non fare nulla, se sono in macchina devo stare attento a dove vado. Allora il messaggio che possiamo dare è quello di allarme su un evento in corso, fate attenzione. Poi il comportamento deve essere frutto di quel percorso di crescita sulla sicurezza che ognuno di noi deve fare in autotutela”.
Nel nostro Paese, al momento, la Direttiva del 7 febbraio 2023 del Ministro della protezione civile e delle politiche del mare prevede, nell’ambito delle competenze del Servizio nazionale della protezione civile, sei casi per i quali It-alert potrà essere impiegato una volta terminata la sperimentazione: maremoto generato da un sisma; collasso di una grande diga; attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli; incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica; incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 (Direttiva Seveso); precipitazioni intense.
Terminata la sperimentazione, andrà a integrare le modalità di informazione e comunicazione già previste per informare la popolazione: It-alert non sostituisce tutti gli altri strumenti di informazione d’emergenza, anche e soprattutto a livello locale, ma vi si affianca, nella convinzione che una comunicazione inclusiva e rivolta a tutti non possa che essere multicanale.
Si tratta di uno strumento potente che consente di diffondere con tempestività le prime informazioni sulle possibili situazioni di pericolo dando l’allarme a chi si trova nella zona interessata, ma non fornisce indicazioni rispetto all’esposizione individuale al rischio: per questo rimane fondamentale la diffusione di una cultura del rischio, attraverso la consapevolezza dell’importanza della prevenzione, della conoscenza delle caratteristiche del proprio territorio, dei comportamenti da adottare e delle buone pratiche di protezione civile.