Donald Trump voleva dirigersi verso il Campidoglio assieme ai suoi sostenitori durante l’assalto del 6 gennaio. L’allora presidente reagì “con ira” quando il vice capo dello staff Tony Ornato gli disse che la sicurezza voleva riportarlo alla Casa Bianca. Trump si rivolse ad un agente del Secret Service intimandogli di portarlo al Campidoglio. E di fronte al suo rifiuto cercò di agguantare il volante della limousine presidenziale. Lo ha raccontato Cassidy Hutchinson, collaboratrice dell’allora capo dello staff della Casa Bianca Mark Meadows, comparendo davanti alla Commissione della Camera che indaga sul 6 gennaio, secondo quanto riferiscono i media americani.
Dalla testimonianza resa oggi da Cassidy Hutchinson, ex collaboratrice dell’allora capo dello staff della Casa Bianca, Mark Meadows, emerge che l’ex presidente americano Donald Trump sapeva che molti dei suoi sostenitori erano armati quando esortò la folla a marciare sul Campidoglio. Convocata dalla Commissione d’inchiesta della Camera sul 6 gennaio, Hutchinson ha raccontato che Trump era “furioso” che molti dei suoi sostenitori non fossero stati fatti entrare al suo comizio all’Ellipse, vicino Capitol Hill, perché erano armati. “Ho sentito il presidente dire: non me ne f.. niente che hanno armi. Non mi faranno del male. Portate via quei f.. mag”, ha riferito Hutchinson, riferendosi ai magnetometri usati dal Secret Service per controllare gli ingressi e fermare chi portava armi.
La vice presidente della commissione Liz Cheney, una dei due soli repubblicani che hanno accettato di far parte dell’inchiesta, ha fatto anche ascoltare trasmissioni radio delle forze dell’ordine in servizio al comizio di Trump. Gli agenti parlavano di persone arrivate con fucili Ar-15 e pistole Glock. C’era anche chi aveva tirapugni, coltelli e taser. “Il presidente Trump era consapevole che parte delle persone nella folla erano armate… ed ecco quello che gli ha chiesto di fare”, ha detto Cheney, mostrando il video di Trump che dice ai sostenitori: “Marceremo sul Campidoglio”.
L’ESORTAZIONE A IMPICCARE PENCE – Donald Trump avrebbe appoggiato i suoi sostenitori che urlavano di voler impiccare il suo vice Mike Pence perché intendeva certificare la sua sconfitta elettorale. E’ quanto emerge dalla testimonianza di Cassidy Hutchinson, collaboratrice dell’allora capo dello staff della Casa Bianca Mark Meadows, comparsa oggi davanti alla Commissione della Camera che indaga sull’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.
Hutchinson ha riferito il contenuto di una conversazione fatta in sua presenza fra Meadows e il consigliere legale della Casa Bianca, Pat Cipollone. I due parlavano degli insorti che stavano gridando “impiccate Mike Pence”. Cipollone ha detto qualcosa del tipo: “Mark dobbiamo fare qualcosa di più. Stanno letteralmente chiedendo di impiccare il vicepresidente!”. Meadows gli allora riposto, riferendosi a Trump, ” Lo hai sentito, Pat. Pensa che Mike se lo meriti. Non pensa che facciano nulla di sbagliato”.