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8 febbraio 2019

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Associazione Basta vittime sulla 106: «No alla Tav e sì alla nuova Statale 106»


L’Associazione Basta Vittime Sulla Strada Statale 106 ha inviato formalmente un documento al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Sen. Danilo Toninelli e per conoscenza al Presidente della Repubblica On. Sergio Mattarella, al Ministro dello Sviluppo Economico On. Dep. Luigi Di Maio ed al Vice Presidente del Consiglio On. Sen. Matteo Salvini (quest’ultimo eletto in Calabria).

Nel documento l’Associazione – a seguito di uno studio del Comitato Scientifico e del Centro Analisi e Ricerca – riporta le ragioni per le quali la realizzazione della TAV non è conveniente evidenziandone le principali: la relazione dell’Opera determinerebbe un disavanzo di 7 miliardi di euro per il Paese; meno traffico su gomma significa riduzione dei pedaggi autostradali e quindi minori entrate per quanto riguarda le accise sui carburanti, soprattutto il gasolio per i Tir per il Paese; infine è stata rilevata l’eccessiva sproporzione del costo della Tav rispetto alle altre infrastrutture in cantiere nel paese che peraltro risulta ingiustificato.

Per tutte queste ragioni l’Associazione ha dichiarato di condividere le posizioni del Ministro alle Infrastrutture ed ai Trasporti Toninelli che ritiene inutile dover realizzare la TAV e che, invece, ritiene che il nostro Paese ha altre urgenze che meritano di essere affrontate e risolte con più urgenza.

L’Associazione Basta Vittime Sulla Strada Statale 106 ha proposto di utilizzare parte delle risorse che l’Italia risparmierebbe con la mancata realizzazione della TAV per la realizzazione dell’ammodernamento della Strada Statale 106 in Calabria, una strada lunga 415 chilometri che percorre l’intera costa di una regione, la Calabria, dove non c’è un problema di messa in sicurezza delle infrastrutture esistenti ma, addirittura, esiste il problema delle infrastrutture che non ci sono mai state!

L’Associazione, quindi, propone di utilizzare parte delle risorse destinate alla TAV per ammodernare la famigerata e tristemente nota “strada della morte”. Si tratta di un’arteria rimasta ancora oggi nello stato in cui versava all’epoca fascista e che, dal 1996 fino ad oggi, ha determinato oltre 9.500 sinistri, oltre 24.500 feriti ed oltre 700 vittime. Una autentica “strage di stato” dovuta ad una strada che già da diversi decenni è inadatta a supportare gli attuali volumi di traffico.

L’Associazione, infine, ha espresso fiducia nel buon senso delle Forze Politiche oggi al Governo e nella ferma volontà di considerare più urgente la realizzazione di infrastrutture laddove queste non esistono, ovvero sui 415 chilometri di costa jonica calabrese, piuttosto che nell’inutile realizzazione di Opere, Progetti ed infrastrutture che non consentiranno al nostro Paese di poter ottenere alcuna utilità.


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