Azione Lamezia oggi durante il Consiglio comunale, attraverso i suoi Consiglieri, presenterà emendamento per chiedere l’integrazione della Convenzione di ratifica per il rilascio della concessione edilizia condizionata prevista dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha accordato alla ICOM il via libera per la realizzazione di un parco commerciale il “Borgo Antico” su via del Progresso a Lamezia Terme.

Dopo avere approfondito gli atti a disposizione del Gruppo consiliare, così come ricevuti dal Governo cittadino, e avere discusso la questione all’interno del Direttivo, Azione Lamezia è più che mai convinta che nella Convenzione si annidi più di un pericolo per il futuro degli imprenditori e dei professionisti lametini. Non si tratta in alcun modo di una opposizione fondata sul nulla, cosa lontana dal modo di agire del partito, a livello locale come a livello nazionale: Azione Lamezia è convinta che se i modi della realizzazione fossero ben congegnati ed attenti alle istanze della Città, il Borgo Antico potrebbe rappresentare un reale momento di sviluppo e crescita complessiva per Lamezia Terme e l’intero comprensorio, con ricadute positive sull’intero territorio. Al contempo è convinta però che la Convenzione, così come portata all’approvazione del Consiglio, sia lacunosa sotto troppi profili importanti per il futuro del commercio e dei servizi della Città, con la conseguenza di creare ampi margini di interpretabilità discrezionale e poca certezza sui modi della realizzazione. L’emendamento chiede l’integrazione di alcuni punti, ritenuti fondamentali, per fare chiarezza sui modi di attuazione delle opere e per creare le condizioni di serenità per quanti, anche oggi, rivendicano il diritto a conoscere come l’insorgere del Borgo Antico impatterà sugli equilibri economici cittadini. Non si può scegliere se realizzare o meno il parco perché c’è una sentenza che pone l’obbligo dell’attuazione ma si possono determinare le forme e i modi che elevino massimamente la garanzia del rispetto dei diritti di tutti. A titolo esemplificativo: non si comprendono le modalità di attuazione per il cambio di destinazione d’uso all’interno del Borgo Antico, se cioè la procedura sia regolata nei medesimi modi e termini previsti in Città o se al contrario vada, in qualche misura, in deroga (sul pagamento degli oneri per esempio) così producendo da una parte un pericoloso effetto sulla concorrenza e dall’altra un principio di disparità tra operatori economici. L’eventuale cambio di destinazione d’uso, deve essere anche qui oneroso, ciò per evitare che si realizzi una disparità di trattamento. Inoltre non vengono determinate le quantità di variazione possibili così come previste da progetto, che risultano invece essenziali per evitare evidenti distorsioni in fase di realizzazione del Borgo Antico. Si ritiene essenziale che vengano riportate chiaramente in Convenzione le superfici utili massime per ogni tipo di struttura e di destinazione d’uso e le quantità massime modificabili. Non c’è traccia, inoltre, dei costi complessivi per la realizzazione delle opere né degli allegati citati in Convenzione come il computo metrico estimativo, pertanto inverificabile. Ciò rischia di rendere ambigua la Convenzione anche perché la quantificazione è finalizzata alla determinazione dell’importo della polizza assicurativa. Si evidenzia in tal senso che la garanzia per l’attuazione degli obblighi convenzionali non può essere individuata con idonea garanzia finanziaria, come previsto dall’art. 12, ma debba essere prevista perentoriamente con idonea polizza fideiussoria bancaria a prima presentazione. Lo scenario che si potrebbe verificare in caso di inadempienza del soggetto appaltatore, sarebbe Azione Lamezia Terme l’impossibilità del soggetto subentrante a proseguire e terminare i lavori, per mancanza di garanzia direttamente ed immediatamente escutibile. Insomma una condizione di ambiguità e lacunosità dell’atto convenzionale che espone la Città e i cittadini a conseguenze imprevedibili sia rispetto ai principi di corretta concorrenza sia riguardo al rispetto delle regole, valide per tutti. Anche in merito alle opere quali parcheggio, verde ad uso pubblico e viabilità principale, la Convezione prevede che a partire dalla data di trasferimento e di consegna delle opere al Comune, le spese di gestione, pulizia, consumi e manutenzione delle aree, opere ed attrezzature, comprensive di riparazione, ripristino, sostituzione, resteranno ad esclusivo e totale carico del Comune. In tal senso, avendo il Comune note difficoltà nella gestione e manutenzione ordinaria di una serie di aree e zone pubbliche della Città, si ritiene adeguato prevedere un minimo di 5 anni di gestione ICOM per evitare che l’area di degradi in tempi brevi. In ultimo e fuori dall’emendamento integrativo, sollecitiamo il Comune a rendere noto alla cittadinanza lo studio sull’impatto socio economico delle opere sul territorio cittadino compresi i livelli occupazionali che si andranno a realizzare. Generalmente al “sacrificio” imposto mediante la variante allo strumento urbanistico (costruire in un terreno agricolo) corrispondono delle compensazioni sociali (più occupazione, più attività produttive, più spazi verdi ecc..) che non ci pare di scorgere in nessun atto governo cittadino. Ci racconti l’amministrazione se complessivamente l’operazione Borgo Antico sarà un bene per la collettività o solo un’operazione speculativa che interessa pochi. La cittadinanza potrà così essere resa edotta di quanto effettivamente accade e di quali possano essere le ricadute positive, o negative, in modo trasparente e chiaro. In tal senso condividiamo quanto espresso da una parte dell’opposizione riguardo a richieste di garanzie sulle assunzioni di lametini nella struttura da farsi, ma non riteniamo che tale istanza possa essere regolata da una Convenzione di ratifica per il rilascio della concessione edilizia. Questi i punti da attenzionare e sui quali Azione aprirà un confronto che si spera costruttivo e oltre ogni posizionamento di parte per il bene della Città.