Sebastiano Barbanti
31 dicembre 2018
Sebastiano Barbanti

News Lamezia e lametino

Barbanti (PD): «Dagli esponenti lametini del Governo poche idee ed anche confuse»


Prima di ritornare sull’argomento Aeroporto di Lamezia Terme, ho atteso l’esito finale dell’iter di approvazione della legge di Bilancio, speranzoso sino all’ultimo in un qualsivoglia provvedimento utile dell’ultimo minuto.
Attesa vana.
Anzi, il quadro che si è venuto a delineare è quello della confusione totale da parte degli onorevoli di governo lametini che si contraddicono continuamente e che, forse inconsapevolmente, si insultano a vicenda.

Si, perché se qualche giorno fa l’on. D’Ippolito riteneva poco serio e pieno di sciocchezze il parlare di aumento di fondi asserendo che «Non ha dunque senso discutere di un mero aumento dei fondi per l’aeroporto di Lamezia Terme», oggi apprendiamo che l’on. Furgiuele ha ottenuto l’approvazione di un ordine del giorno che impegna il governo “a valutare l’opportunità di destinare, con tempestività, specifiche risorse per l’ampliamento dello scalo lametino”.

A proposito: On. Furgiuele gli ordini del giorno, così come le interrogazioni, sono strumenti normativi utilizzati principalmente dalle opposizioni. Negli ambienti parlamentari si dice che un ordine del giorno non si nega a nessuno proprio perché non è vincolante e viene quasi sempre disatteso (mi auguro che in questo caso non sia così), soprattutto poi se la formulazione è quella di “valutare l’opportunità di….”. Da chi invece è al governo del paese ed ha le leve del comando in mano ci si aspettano provvedimenti esecutivi ed aventi forza di legge.

«Per la nuova aerostazione di Lamezia Terme è ancora attivo un finanziamento pubblico-privato di quasi 26 milioni, ma gli atti del progetto restano sequestrati dalla magistratura» dice ancora l’on. D’Ippolito, nascondendo così dietro queste scuse la sua ignavia sull’argomento. Il tutto mentre, lo ricordiamo, i suoi colleghi portano a casa 25 milioni per l’aeroporto di Reggio e 9 milioni per quello di Crotone.

Tralasciando il fatto che, sui 50 milioni complessivi, l’autorizzazione della Commissione europea all’erogazione dei fondi pubblici era pari a 17 milioni con i rimanenti 34 a carico della società di gestione che, a parziale copertura, sembra avesse concordato con una banca la stipula di un mutuo ventennale per 25 milioni, non vedo come tutto ciò possa essere d’impedimento nell’interessarsi della sorte del principale scalo aeroportuale calabrese che, casualmente, è della sua città.

L’operazione Eumenidi, infatti, risale ad un anno ed 8 mesi fa: come mai nessuno sinora ha fatto richiesta del dissequestro degli atti? Come mai nessuno ha pensato ad approntare un progetto alternativo? La richiesta di fondi (vi do un suggerimento: magari al CIPE….) può servire in qualunque caso a diminuire la quota a carico della società di gestione e, quindi, favorire la costruzione della nuova aerostazione col vecchio progetto dissequestrato (qualora se ne ravveda la possibilità) oppure con un nuovo progetto.

Ma forse non vi interessa. O vi interessa che siano altri aeroporti a svilupparsi a scapito di quello di Lamezia Terme.
Intanto chi ne paga le conseguenze sono i cittadini calabresi che continuano a dover soffrire di potenzialità non sfruttate ed i lavoratori stagionali della Sacal che vivono ormai da anni situazioni di disagio e precarietà non più tollerabili.
Buon anno.
Sebastiano Barbanti


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