“Ecco ci risiamo. Pronti a puntare il dito contro i giovani. Secondo alcuni medici di famiglia, il concerto dei Maneskin in programma al Circo Massimo” di Roma sabato 9 luglio “dovrebbe essere rinviato o cancellato per il rischio di contagio. Non credo che sia possibile rinviare i concerti” e comunque “mi pare onestamente una cosa senza senso” chiederlo. “Questa variante” di Sars-CoV-2, Omicron 5, “circola in maniera piuttosto ampia e sta contribuendo anche alla crescita dell’immunità naturale” contro Covid, “cosa che ci aiuterà a prepararci all’inverno. Un evento all’aperto ovviamente prevede che le persone stiamo vicine, ma certamente non è diverso da un aperitivo sul lungomare o sui Navigli. E uno potrebbe chiedersi perché dire no al concerto dei Maneskin e invece sì a una partita di calcio o a un comizio elettorale”. Lo sottolinea Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.
“C’è una super circolazione e diffusione di questa variante – spiega su Facebook – che fortunatamente, grazie alla grandissima campagna vaccinale che abbiamo fatto, non sta producendo un impatto clinico significativo. E’ chiaro che sarebbe meglio che le persone che vanno al concerto si mettessero la mascherina, ma naturalmente diventa difficile con 35, 37, 40 gradi”.
E poi “chi va in genere al concerto dei Måneskin? Nonni 80enni o zie centenarie?”, chiede Bassetti. “Ci vanno i giovani che dovrebbero fare attenzione e proteggersi, ma che se si contagiano hanno forme molto leggere che durano 2-3 giorni. Dobbiamo quindi cambiare la comunicazione sugli anziani e sui fragili – ammonisce l’infettivologo – perché a mio parere hanno interpretato male il messaggio sulle mascherine: levare l’obbligo non equivale all’obbligo di non utilizzarla. L’altro giorno mi trovavo in un aeroporto e la cosa paradossale è che vedevo persone anche molto giovani con la mascherina e persone con i capelli bianchi a volto scoperto”.