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2 marzo 2018

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Caccia, a breve una nuova legge per la Calabria


Nel corso del convegno «Caccia, Turismo Venatorio, Agricoltura e Biodiversità in Calabria: una coesistenza necessaria, per valorizzare le potenzialità dei territori», organizzato da alcune associazioni venatorie presso il Museo del Presente di Rende, il presidente della Regione Mario Oliverio ha annunciato che è pronto il nuovo testo di legge regionale che regolamenterà il settore e su cui, subito dopo le elezioni, sarà avviato un confronto serrato e aperto con tutte le associazioni venatorie regionali per la definizione del testo finale della nuova legge sulla caccia che dovrà essere approvata nel più breve tempo possibile.

Il presidente della Regione, inoltre, ha parlato del Piano faunistico regionale, che ha definito «uno strumento necessario per la programmazione e il governo delle problematiche inerenti al settore, già all’attenzione della Giunta regionale».

«All’interno di questa impostazione», ha aggiunto, «bisognerà affrontare il problema del ripopolamento delle specie autoctone che dovrà avvenire non più attraverso l’importazione, ma tramite la riproduzione sul territorio. Due altri problemi, inoltre, che devono essere immediatamente affrontati, riguardano la formazione dei selecontrollori e il fenomeno della sovrappopolazione del cinghiale. Un fenomeno, quest’ultimo, molto serio e che sta arrecando notevoli danni ai nostri territori, minacciando l’incolumità dei cittadini e degli automobilisti e l’economia del mondo agricolo. Un fenomeno assai grave, quindi, a cui vogliamo dare una risposta tempestiva e concreta. In questo senso intendiamo accelerare tutte le procedure per predisporre al più presto appositi piani di prelievo, a cui si collega la formazione dei selecontrollori».

A tal proposito la Regione ha già interloquito con i rappresentanti dei parchi nazionali affinchè venga definito al più presto un piano di intervento riguardante le aree protette ricomprese nei parchi. A tale problematica si lega anche quella relativa alla formazione delle guardie venatorie giurate volontarie, da oltre quindici anni non si effettuano più i relativi corsi di formazione.

Secondo Oliverio riveste vitale importanza, infine, la costituzione dell’Osservatorio regionale faunistico-venatorio, uno strumento che ci consentirà di governare tutta la problematica regionale, articolata provincia per provincia, e che potrà offrire anche nuove opportunità di lavoro ai nostri giovani. Anche per quanto riguarda le ATC (Ambiti territoriali caccia) è nostra intenzione procedere, subito dopo la fase di commissariamento, alla regolarizzazione degli organismi, tenendo in considerazione gli orientamenti di tutti i cacciatori.


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