“Abbiamo problemi giganteschi per mancanza di medici - aggiunge – nei pronto soccorso dove ci sono turni con un solo dottore. All’ospedale di Polistena, per esempio, si rischia di chiudere un reparto ogni settimana per l’impossibilità di fare i turni. E così altri ospedali: Rossano, Corigliano. E’ stata una scelta inevitabile”.
ll problema del reclutamento dei medici, continua Occhiuto, “non è solo calabrese. Ce l’hanno tutte le regioni d’Italia. Non ci sono medici specializzati a sufficienza. Tutte le regioni hanno difficoltà e ancor più la Calabria perché si tratta di un sistema sanitario che, purtroppo, non è attraente. I nostri concorsi per assunzioni a tempo indeterminato – ricorda il governatore – sono andati deserti; abbiamo assunto tutti gli specializzandi fino al terzo anno che si potevano assumere, ricorrendo alle opportunità offerte dal decreto Calabria. E comunque non è stato sufficiente. Con l’opportunità di ricorrere ai medici cubani abbiamo scelto, per primi, una strada alternativa”.
E così, “invece di chiudere gli ospedali per carenza di medici, abbiamo fatto quello che in condizioni di emergenza il Paese ha fatto durante la prima fase Covid, quando in Lombardia e in Piemonte sono arrivati medici cubani. La scuola cubana è di altissimo livello. La Calabria è in condizioni di strutturale emergenza dovuta a 12 anni di commissariamento. In pratica abbiamo fatto la stesa cosa che le Regioni del Nord hanno fatto in un’altra emergenza. E utilizzeremo questo sistema fino a quando non si riusciranno a coprire, a tempo indeterminato, i posti vacanti negli ospedali. Mi sembra una cosa semplicissima”.
Ogni medico cubano, conclude Occhiuto, “costerà 4.700 euro al mese, si consideri che la spesa aziendale per ciascun medico italiano è di 6.700 euro. Ci faremo inoltre carico delle spese di alloggio. L’accordo di cooperazione è triennale, rinnovabile e i contratti a tempo determinato, saranno stipulati fino a quando ne avremo bisogno. Intanto faremo i concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato per medici italiani, spero calabresi. Stiamo studiando anche modalità per offrire incentivi a chi sceglierà di lavorare per la sanità calabrese”.