L’Italia è di nuovo alle prese con una ondata di caldo record. Domani, secondo il bollettino del ministero della Salute, è previsto bollino rosso, allerta massima di livello 3, a Roma, Palermo e Perugia. E a rischiare di più sono gli anziani. “Al di là dei soliti consigli, come bere tanto, mangiare frutta e non uscire nelle ore più calde, lancio un appello a chi in famiglia ha uno o più anziani: state attenti ai segnali di disidratazione dei vostri genitori o nonni, spesso si nascondono dietro comportamenti strani come la confusione mentale, la stanchezza, le vertigini, la mancanza di sudorazione ed eccessiva secchezza della bocca. Se intercettate questi segnali allora è il caso di intervenire, aiutare l’anziano o chiamare il proprio medico di famiglia”. Lo spiega all’Adnkronos Salute il geriatra Roberto Bernabei, presidente di ‘Italia Longeva’.
Il bollino rosso, con livello di allerta 3, “indica condizioni di emergenza (ondata di calore) con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche. Tanto più prolungata è l’ondata di calore, tanto maggiori sono gli effetti negativi attesi sulla salute”, sottolinea il ministero della Salute.
“Il caldo intenso – si legge sul sito del ministero della Salute dedicato ai rischi delle ondate di calore – può determinare l’aggravamento di malattie preesistenti. Si tratta di sintomi che non arrivano all’attenzione clinica (riduzione delle capacità fisiche), a sintomi di maggiore entità, (visite dal medico di famiglia), fino ad effetti più gravi che possono determinare il ricorso al Pronto Soccorso e il ricovero in ospedale, o essere così severi da portare alla morte. L’effetto delle ondate di calore è relativamente immediato – avvertono gli specialisti – con una latenza di 1-3 giorni tra il verificarsi di un rapido innalzamento della temperatura e il conseguente incremento del numero dei decessi. Inoltre le ondate di calore cui è associato un effetto più grave sulla salute sono quelle più intense e prolungate e quelle che si verificano all’inizio della stagione estiva, quando la popolazione non ha ancora attivato adeguati meccanismi di adattamento fisiologico al caldo”.