Tempo di festa patronale a Campomaggiore, in provincia di Potenza, dove si celebra la Madonna del Carmine, onorata il 16 luglio. La devozione ha origini antiche, Maria è protrettrice di Campomaggiore già dalla fondazione dell’abitato vecchio. Come noto, infatti, il piccolo centro, famoso come avanguardistico esperimento sociale e culturale, fu abbandonato a fine ottocento poco prima di un’alluvione.

La statua che il 16 luglio viene portata in processione per le vie del paese è la stessa che si trovava nella chiesa del borgo antico, pure intitolata alla Vergine. Una leggenda racconta che alcuni contadini fossero a conoscenza della tragedia che stava per abbattersi sul centro abitato del paese. La Vergine predisse che, di lì a poco, ci sarebbe stato un evento drammatico, una frana che avrebbe distrutto il borgo.

La festa è preceduta dalla novena. Il 15, nel tardo pomeriggio, vengono portati in processione i ceri votivi, realizzati in vari quartieri, con candele a forma di chiese che incastonano l’immagine sacra della Madonna. In serata, una suggestiva luminaria lungo il corso principale, antistante la chiesa, irradia aria di festa. Il 16, al termine della solenne celebrazione, quest’anno officiata da mons. Giovanni Intini, vescovo di Tricarico, nato a Gioia del Colle e già parroco della concattedrale di Monopoli, si svolge la processione che vede portare la statua a spalle lungo le vie principali del paese.

Al termine la preghiera di affidamento dell’intera comunità a Maria, con la consegna delle chiavi della città da parte del sindaco. Alle ore 22,00 in piazza il concerto di Angelo Branduardi. Grande sorpresa dunque per gli amanti della musica di qualità e di autore.

Arriva a Campomaggiore un grandissimo artista. La città lucana si conferma dunque meta di sicuro interesse per un turismo colto e consapevole, come nel solco di una sua ormai ben sperimentata tradizione.
Marino Pagano