Uno studio dell’Università dell’Illinois ha investigato la relazione tra qualità dell’ambiente e l’incidenza di tumori nella popolazione.

A tale scopo, i ricercatori hanno analizzato e messo a confronto i dati dell’Environmental Quality Index relativi agli anni compresi tra il 2000 e il 2005 con i dati delle patologie oncologiche registrate negli Stati Uniti tra il 2006 e il 2010.

Lo studio, valutando l’impatto cumulativo degli inquinanti ambientali, ha rilevato una correlazione significativa tra la bassa qualità dell’ambiente e l’aumento del tasso di incidenza dei tumori.

Secondo The New Scientist, che riporta una sintesi della ricerca, migliorare le condizioni dei contesti con l’indice di qualità ambientale più basso potrebbe prevenire 39 decessi per cancro su 100.000.

L’ambiente in cui viviamo – spiega l’articolo – può influenzare processi biologici come le secrezioni ormonali e l’espressione dei geni, oppure provocare dei danni al DNA: tutti fattori di rischio rispetto ad alcuni tipi di patologie oncologiche.

Lo studio sottolinea tuttavia che anche i fattori sociali hanno la loro parte (la povertà, per esempio, è correlata al cancro al fegato perché nelle situazioni di povertà estrema sarebbe più diffuso il consumo di alcol).

Infine secondo Scarlett Gomez, del Cancer Prevention Institute of California, in questo ambito di indagine una parte della ricerca continua a essere concentrata sugli effetti individuali dell’esposizione a fattori di rischio ambientali, mentre l’attenzione all’effetto cumulativo su tutta la popolazione è al centro dell’attenzione di un’altra parte della ricerca: i due punti di vista debbono ancora trovare un equilibrio che ne consenta una lettura complessiva.
(tratto da portale.fnomceo.it)

https://www.newscientist.com/article/2130086-increased-cancer-rate-in-us-linked-to-bad-environment/