Canone Rai, cartelle e rottamazione: le ipotesi sul tavolo
6 novembre 2024

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Canone Rai, cartelle e rottamazione: le ipotesi sul tavolo


Dal taglio del canone Rai alle possibile riapertura della rottamazione Quater fino alla alla riduzione dello stock dei crediti fiscali inesigibili. Sono queste, a quanto apprende l’Adnkronos, alcune misure proposte in alcuni emendamenti al decreto fiscale, collegato alla manovra in esame in commissione Bilancio al Senato. In tutto sono 382 i progetti di modifica depositati dalle forze politiche. Le inammissibilità saranno comunicate il 12 novembre con l’obiettivo di approvare il decreto in prima lettura al Senato e convertirlo in legge entro il 18 dicembre. Contestualmente alla Camera è in corso l’iter della manovra.

L’emendamento della Lega

La Lega ha annunciato un emendamento per riportare il canone Rai a 70 euro dai 90 euro, reintrodotti con la legge di Bilancio. Un altro emendamento, annunciato dal presidente della commissione Finanze Massimo Garavaglia, punta a recuperare parte del magazzino di crediti inesigibili da 1.247 miliardi di euro, appartenenti a soggetti falliti o deceduti. L’ipotesi iniziale (ma bisognerà vedere la versione finale dell’emendamento) sarebbe quella di riproporre la cartolarizzazione dei crediti da affidare a un soggetto pubblico. Un decreto ministeriale, firmato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha istituito intanto una commissione ad hoc, chiamata a titolo gratuito a definire gli indirizzi per cancellare i vecchi crediti non riscossi.

Riapertura della rottamazione Quater?

Altre ipotesi sul fronte fiscale allo studio prevedono la riapertura dei termini della rottamazione Quater che finora interessa i carichi, affidati alla riscossione entro il 30 giugno 2022. Si tratterebbe di una sanatoria de facto per chi non è riuscito a onorare il pagamento di tutte le rate che eventualmente potrebbe trovare spazio tra gli emendamenti del dl fiscale o alla manovra. C’è attesa, infine, per una possibile riapertura dei termini per aderire al concordato preventivo, scaduti il 31 ottobre scorso con un incasso di circa 1,3 miliardi di euro. La scadenza potrebbe essere prorogata al 15 dicembre con un decreto ad hoc.


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