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20 dicembre 2021

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CANTI DI NATALE: ”TU SCENDI DALLE STELLE”


Tu scendi dalle stelle

O Re del Cielo

E vieni in una grotta

Al freddo e al gelo

E vieni in una grotta

Al freddo e al gelo

O Bambino, mio Divino

Io ti vedo qui a tremar

O Dio Beato

Ah quanto ti costò

L′avermi amato

Ma quanto ti costò

L’avermi amato

A te che sei del mondo

Il creatore

Mancano panni e fuoco

O mio Signore

Mancano panni e fuoco

O mio Signore

Caro eletto, pargoletto

Quanto questa povertà

Più mi innamora

Giacché ti fece amor

Povero ancora

Giacché ti fece amor

Povero ancora

La musica e i canti di Natale da secoli celebrano l’esultanza della cristianità per la nascita di Gesù. Le moderne canzoni pop di Natale discendono tutte dagli antichi weihnachtslieder in tedesco, dalle carolis dei paesi anglosassoni e anche dalle pastorelle o pastorali in italiano, tra le quali la più famosa è Tu scendi dalle stelle.

Non tutti sanno però che la versione originale di Tu scendi dalle stelle era in napoletano e si chiamava Quanno nascette ninno e fu composta nel dicembre 1754 dal santo e dottore della Chiesa, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Il Santo napoletano fu teologo raffinato, ma anche missionario molto attivo che amava trascorrere lunghi periodi nelle campagne e nelle montagne del Regno di Napoli, per ascoltare e stare vicino ai più poveri.

ASCOLTA https://www.youtube.com/watch?v=LX8hns0uukk

Pare che Quanno nascette ninno fu elaborata quando Sant’Alfonso, ridotto allo stremo delle forze, sollecitato dai superiori trascorse un periodo di riposo presso il convento di Santa Maria de’ Monti a Scala, vicino Ravello.

E lì in quelle campagne, tra le pecore e i pastori poverissimi, nacque il capolavoro che tutti conosciamo e che è stato cantato da grandi interpreti come Mina, Enzo Avitabile, Eugenio Bennato, Nuova Compagnia di Canto Popolare e molti cantanti lirici, senza dimenticare Eduardo nella celeberrima scena di Natale in casa Cupiello

Quanno nascette ninno è una nenia dolcissima ed emotivamente coinvolgente, ancor di più se ascoltata in lingua originale. Forse perché Sant’Alfonso la scrisse apposta per quel mondo contadino semplice e umile che non esiste più, raccontando in modo poetico l’emozione e lo stupore per la nascita del Bambinello.

In esso troviamo l’eco di miti antichi trasfigurati con naturalezza nei valori cristiani, la gioia per quella Luce che illumina il mondo e a cui ogni essere, nessuno escluso, partecipa. Una struggente tenerezza che, a distanza di secoli, ancora si avverte e commuove.

Lo stesso Sant’Alfonso, anni dopo, tradusse in italiano Quanno nascette ninno trasformandola in Tu scendi dalle stelle che, per amor di verità, perde un po’ la bellezza della composizione originale.
Annamaria Persico


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