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13 novembre 2020

News

CAOS SANITA’ CALABRIA. 80 psicologi trasferiti nel 2008 dalla Regione alle ASP ancora senza contratto, discriminati e non valorizzati


In questi giorni caratterizzati da notizie sconcertanti sulla governance della sanità in Calabria, ritornano a farsi sentire con forza e determinazione gli 80 psicologi trasferiti nel 2008 dalla Regione alle 5 ASP calabresi vittime di questo sistema di inerzia ed irresponsabilità politica ed amministrativa che ha procurato danni alla loro progressione professionale ed evidenti discriminazioni sul lavoro.

Per come noto, tali psicologi sono stati sottoposti con L.R. n. 9/2007 ad un trasferimento obbligatorio intercompartimentale in piano di riordino del personale dalla Regione alle ASP che avevano bisogno di tale personale, e che del resto già lo utilizzava funzionalmente dagli anni ’90 con notevole profitti.
Un trasferimento purtroppo mal gestito dalla Regione ed avvenuto senza che ci fossero linee guida ordinamentarie, ove le criticità già all’epoca evidenziate dai sindacati dovevano essere affrontare in un tavolo concertativo di fatto mai avviato. Mentre le ASP, datori di lavoro a tutti gli effetti, non li hanno ancora –dopo 12 anni -inseriti nella dotazione organica degli psicologi né nell’unico ruolo di personale laureato-non medico previsto dal SSN ( specifico per psicologo, farmacista, chimico, fisico), nè hanno avviato alcun processo di reinquadramento dopo un trasferimento intercompartimentale facendo ricadere ogni danno sul lavoratore.

In definitiva tali psicologi si ritrovano ad essere trattati quasi come “un sommerso” in un’ente pubblico, celati spesso in macrocontenitori indefiniti nelle ricognizioni del personale inviati alla Regione; agli psicologi non è stato mai applicato il Contratto di lavoro della Sanità né alcun tipo di contratto, discriminati rispetto agli altri psicologi assunti direttamente dall’ASP pur svolgendo lo stesso identico compito. Mentre le ASP non valorizzano tali professionisti, ne traggono notevole profitto -quasi uno sfruttamento – retribuendoli di meno mentre incassano le quote ticket delle prestazioni da loro effettuate e le quote che pervengono dal SSN, forse con danno erariale per come da alcuni paventato.
Caso unico in Italia, sono considerati psicologi con rapporto di lavoro a dir poco anomalo ossia “a tempo indeterminato senza contratto”, una situazione assurda che avrebbe subito attivato ogni dirigente responsabile o fatto sobbalzare il giudice disposto ad entrare in merito alla dignità e tutela del lavoratore!
Una situazione di preoccupante precariato ed inerzia amministrativa che andava e va affrontata al meglio.
Una problematica lavorativa seria e preoccupante , uno stridente contrasto tra doveri e diritti dei lavoratore, più volte denunciata dagli stessi psicologi, dall’Ordine professionale, dai sindacati, in interrogazioni regionali e parlamentari, dagli organi di stampa.
Per come noto, si tratta di 80 seri professionisti, quasi tutte donne, impegnati in posti liberi in organico, che da decenni con esperienza professionale e competenza specifica mantengono attivi, ogni giorno importanti servizi sanitari ospedalieri e territoriali; una risorsa umana che oramai costituisce l’ossatura dei servizi psicologici in Calabria, molto necessaria soprattutto agli utenti più deboli ancor più in questo periodo di Covid.
In questi giorni di denuncia verso una cattiva politica della Sanità in Calabria, ritornano quindi a farsi sentire con forza e determinazione, ricordando anche l’incontro nella Cittadella Regionale in data 9 gennaio 2020, insieme alla Struttura Commissariale, al Dirigente Dipartimento Tutela della Salute, al Sindacato Cigl, alla delegazione regionale psicologi; tutti avevano promesso di mettere mano ad una linea di intervento organica e complessiva, di dare indicazioni alle Asp per attivarsi nel definire con priorità la normalizzazione degli 80 psicologi anche per un contenimento dei costi , di procedere al blocco delle nuove assunzioni. Nulla di ciò è avvenuto tra inerzia amministrativa,perdita di tempo ,impreparazione; nel frattempo alcune ASP hanno proceduto a bandire concorsi per il reclutamento di nuove unità, senza aver invia prioritaria guardato al personale già interno anche per contenere i costi.
Gli psicologi dicono no a questo scorretto ed amorale modo di fare amministrazione e politica , no a chi tende a nascondere il loro impegno quotidiano, a non certificare il lavoro svolto, a sfruttarli negando ogni diritto costituzionale e le garanzie contrattuali, a non valorizzare la loro importante professionalità di personale sanitario addetto alla prevenzione-diagnosi-cura-riabilitazione psicologica.
Annunciano nuove e incisive iniziative di protesta, mentre rimangono sempre attenti a quanti, con responsabilità e senso etico, vorranno impegnarsi per risolvere questa problematica lavorativa, per una migliore funzionalità dei servizi sanitari e psicologici utili ai pazienti, per il bene comune, e per quella Calabria migliore che tutti vorremmo.
La delegazione regionale
D.ssa Giovanna Molinaro
D.ssa Fiorella Miagliarese
Dott. Carlo Sestito


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