Chiusa la mensa del carcere di Bollate (Milano), dopo la denuncia delle organizzazioni sindacali sulle scarse condizioni del servizio mensa. I Nas, il Nucleo antisofisticazione e sanità dei carabinieri, ha fatto una visita nell’istituto milanese e “hanno chiuso la mensa per almeno 15 giorni, per il suo ripristino strutturale, visto che ci sono i muri scrostati e in essi gli scarafaggi, prodotti alimentari non conformi a quanto dichiarato sul capitolato della mensa. Fino a quando non si tornerà a condizioni igienico-sanitarie ottimali verrà dato alle lavoratrici e ai lavoratori, come richiesto unitariamente, il buono pasto”, afferma Bruno Pompeo, vicecoordinatore Fp Cgil Lombardia e assistente capo coordinatore della polizia penitenziaria alla casa di reclusione di Bollate.
“Avevamo denunciato, con documentazione trasmessa ai Nas, anche di più, ad esempio cibi avariati e in stato di decomposizione, insetti nei pasti o pezzi di spugna ma al momento della loro ispezione non sono stati riscontrati. In ogni modo, la chiusura temporanea della mensa è un risultato e vigileremo affinché si lavori davvero a un servizio dignitoso a tutela della salute del personale”, aggiunge Pompeo.
Cesare Bottiroli, segretario Fp Cgil Milano, rimarca: “La situazione a Bollate desta molta preoccupazione. Da diverso tempo i sindacati, e in particolare la Funzione pubblica Cgil, chiedono all’Amministrazione Penitenziaria un radicale cambio di passo in materia di benessere organizzativo del personale dipendente”. L’episodio della chiusura della mensa, conclude, “non è che l’ennesima dimostrazione di come siano necessarie attenzioni e motivazioni diverse. Come Cgil continueremo a rivendicare il miglioramento delle condizioni materiali delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire dalla tutela della loro salute e incolumità nel luogo di lavoro. Solidarizziamo con gli agenti della Polizia Penitenziaria costretti a questo ulteriore disagio, auspicando nel più celere e corretto intervento per la riapertura della mensa”.