Il governo continua il lavoro sulle coperture del nuovo decreto bollette con l’obiettivo del via libera in Consiglio dei ministri già giovedì ma non è escluso uno slittamento. Il Mef sta finalizzando le elaborazioni dei nuovi dati fiscali di luglio e agosto, intanto potrebbe dare man forte il nuovo tesoretto di quasi 8 miliardi dei decreti scaduti o inattuati. Tuttavia attingere a queste ultime risorse appare complesso, comportando eventualmente un posticipo dell’approvazione del dl alla prossima settimana.
Dal rinnovo per il quarto trimestre, e possibilmente il rafforzamento, del credito di imposta per le energivore e gasivore alla Cig di due mesi a carico dello Stato o la vendita di gas naturale a prezzi calmierati per l’industria ad alto consumo energetico, le misure da varare o prorogare con il provvedimento interessano per lo più le imprese esposte alla crisi del caro-energia.
Con il dl potrebbero anche essere incrementate le risorse per l’abbattimento degli oneri di sistema che interessa imprese e famiglie e, per quelle più deboli, si parla di aumentare le risorse per il bonus sociale. Per le coperture si ricorrerà alle entrate fiscali di luglio e agosto, in particolare il gettito in arrivo dalla tassa sugli extra-profitti dei gruppi energetici pari a 3 miliardi se i gruppi versassero tutto l’acconto dovuto. A questi si aggiungerebbe anche l’extra-gettito Iva sotto la spinta dei rialzi dell’inflazione che ha impattato sui prezzi al consumo. Si parla inoltre delle poste ‘orfane’ di oltre 300 decreti non attuati. Il tutto per un provvedimento che nelle richieste dei partiti dovrebbe aggirarsi almeno sui 10 miliardi.
Intanto continua al Senato l’esame del decreto Aiuti-bis. Tra i nodi da sciogliere sul fronte degli emendamenti quelli sul Superbonus ed in particolare le proposte di modifica di M5S e Fdi sulla cessione dei crediti.
Questione sulla quale oggi è tornata a far sentire la sua voce Confedilizia. “La conversione in legge del decreto aiuti-bis è l’occasione per consentire che il meccanismo della cessione del credito per i diversi incentivi edilizi (non solo per il superbonus) riparta”, afferma in una nota. “Vi è la necessità, infatti – si aggiunge nel comunicato – di un intervento urgente che chiarisca definitivamente che i cessionari non incorrono in alcuna responsabilità. Senza di esso, i crediti finora acquisiti non potranno liberamente circolare e conseguentemente proprietari e condominii non troveranno sul mercato imprese disposte ad avviare (e in alcuni casi anche a proseguire) i lavori”.
Con questo obiettivo “l’emendamento da ultimo presentato dal Movimento 5 Stelle (primo firmatario il senatore Fenu), che segue analoghe iniziative da parte di diverse forze politiche, va proprio nella direzione auspicata”, sottolinea ancora la confederazione.