COSA SI PUO’ COMPRARE
I beni alimentari di prima necessità sono:
carni suine, bovine, avicole, ovine, caprine, cunicole
pescato fresco
latte e suoi derivati
uova
oli d’oliva e di semi
prodotti della panetteria (sia ordinaria che fine), della pasticceria e della biscotteria
paste alimentari
riso, orzo, farro, avena, malto, mais e qualunque altro cereale
farine di cereali
ortaggi freschi, lavorati
pomodori pelati e conserve di pomodori
legumi
semi e frutti oleosi
frutta di qualunque tipologia
alimenti per bambini e per la prima infanzia (incluso latte di formula)
lieviti naturali
miele naturale
zuccheri
cacao in polvere
cioccolato
acque minerali
aceto di vino
caffè, tè, camomilla
COSA NON SI PUO’ ACQUISTARE
Maria Cecilia Guerra, del Pd, pubblicando l’allegato dei ministeri dell’Agricoltura e dell’Economia con la lista dei ‘beni alimentari di prima necessità’ per la social card, ha scritto su Twitter: “Con la carta #DedicataATe potrai acquistare: pescato fresco ma non pesce surgelato, caffè te e camomilla ma non tisane, miele naturale ma non marmellate, zucchero ma non sale. Mai il paternalismo di Stato (Sei povero? decido io quel che è bene per te) si era spinto a tanto”.
LOLLOBRIGIDA
“Ci sono quasi tutti i prodotti dell’alimentazione, ci sono le carni, tutti i pesci, sull’ortofrutta si può scegliere ampiamente. Figuriamoci se andiamo ad individuare che cosa nello specifico devono mangiare i nostri cittadini, però, se possiamo attivare filiere che danno lavoro, lo facciamo”, ha detto il ministro Lollobrigida, a proposito della carta ‘Dedicata a te’, a margine dell’Assemblea di Confagricoltura.
“Una famiglia di tre persone in Italia spende, in media, per i generi alimentari circa 400 euro al mese, costi che oggi verranno assorbiti dalla carta ‘Dedicata a te’. Credo che rimborsare un mese su 12 di spesa alimentare ad una famiglia in difficoltà economica non sia esattamente una mancetta”, ha affermato il ministro dell’Agricoltura intervenendo su Rtl 102.5. ”Io sono convinto che sia un provvedimento utile, come ho avuto modo di riscontrare da tanti sindaci e amministratori locali, anche di diverse aree politiche”, ha concluso.