Sul caso Orlandi, “l’Ufficio del Promotore di Giustizia sta cooperando attivamente con le Autorità competenti Italiane. Proprio in questo spirito, il 19 aprile scorso, i magistrati vaticani hanno consegnato riservatamente all’Italia, coperta dal segreto istruttorio, la documentazione disponibile relativa al caso, inclusa quella raccolta nei mesi precedenti nel corso dell’attività istruttoria. La Santa Sede condivide il desiderio della famiglia di arrivare alla verità sui fatti
e, a tale fine, auspica che tutte le ipotesi di indagine siano esplorate”. Lo fa sapere il portavoce del Vaticano Matteo Bruni.
“In merito alle notizie che coinvolgono un parente di Emanuela, si rileva che la corrispondenza in questione indica espressamente che non vi è stata alcuna violazione del sigillo sacramentale della Confessione”, precisa ancora il portavoce del Vaticano.