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18 febbraio 2019

News cultura, spettacolo, eventi e sport

Catanzaro. Studenti del “Petrucci Ferraris Maresca” hanno incontrato Nicola Gratteri. Un allievo nel ruolo di intervistatore per raccogliere le testimonianze di vita umana e professionale del procuratore di Catanzaro. In omaggio una tesi di laurea dedicata alle indagini del magistrato


A tu per tu con il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, per comprendere meglio l’attività professionale del magistrato. Protagonisti dell’incontro, avvenuto lo scorso 14 febbraio, presso il palazzo di giustizia “Salvatore Blasco” di Catanzaro, un gruppo di studenti della quinta classe, sezione H, dell’istituto d’istruzione superiore “Petrucci Ferraris Maresca”, sede di Catanzaro Lido. Per l’occasione uno degli allievi, Giuseppe Sansevero, si è calato nel ruolo di intervistatore ponendo al centro la dimensione quotidiana della vita del magistrato, ma anche le sue origini, nel borgo di Gerace, il suo slancio umano, le riflessioni sul senso della legalità e del vivere civile che il procuratore ha condiviso con gli studenti.

Presenti anche due insegnanti dell’istituto: la professoressa Vittoria Vitaliano, che ha curato e organizzato l’incontro, e la docente di diritto Veneranda Caroleo. Inoltre, a margine dell’iniziativa, un omaggio speciale per il procuratore: Jessica Viscomi, ex allieva del “Petrucci Ferraris Maresca”, laureata con il massimo dei voti in scienze politiche, ha donato al magistrato una copia della sua tesi di laurea. Una tesi dal titolo “La zona grigia: collusione tra ‘ndrangheta e politica in Calabria” che ripercorre diverse attività di indagine condotte da Gratteri.

“Un incontro emozionante, coinvolgente e formativo”, commenta la professoressa Vittoria Vitaliano. “Il procuratore – prosegue l’insegnante – ha voluto anche testimoniare messaggi che da anni rivolge alle giovani generazioni. Come quello della “convenienza a non delinquere”, concetto da lui ripreso nei libri che ha scritto con Antonio Nicaso, come “La mafia fa schifo”, “Fratelli di sangue” e “La giustizia è una cosa seria”, divenuti anche oggetto di studio per i nostri ragazzi”.

“Il procuratore – continua la docente – ha poi evidenziato la necessità che la cosa pubblica venga tutelata da tutti i cittadini. Inoltre, ha ribadito l’importanza della sua calabresità, rappresentata dalla determinazione con cui quotidianamente opera nelle vesti istituzionali. E ha invitato i giovani “a non farsi fregare e a studiare”, poiché è l’unica strada per essere protagonisti attivi della società”.

“Infine – sottolinea ancora la professoressa Vitaliano – Gratteri ha fatto alcune riflessioni sul suo essere uomo blindato, ricordando che da più di dieci anni non va al mare e che da trenta non entra in un cinema. Sacrifici che, come ha detto il procuratore, sono ripagati dalla consapevolezza che il suo operato può dare un contributo per rendere più libera la terra in cui viviamo, ma anche dal calore e dall’affetto che sente provenire dall’esterno del palazzo di giustizia in cui trascorre interminabili giornate di lavoro”.


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