Grazie all’attivismo del nuovo procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri si può concretamente sperare che l’ex ospedale militare potrà finalmente essere riqualificato, dopo oltre dieci anni di abbandono.

Fra l’altro, il recente voto unanime del Consiglio comunale del capoluogo che assegna al Ministero della Giustizia il prestigioso immobile affinché vi siano ospitati tutti gli uffici delle Procure, oltre che il commissario per gli usi civici della Calabria, è l’ulteriore segnale di una volontà concorde che va nella direzione di recuperare a nuova vita un edificio così importante.

Non nascondiamo però che, per lo stesso, avremmo desiderato un destino più coerente e maggiormente godibile dall’intera cittadinanza: infatti, all’indomani della brusca soppressione dell’ospedale militare, furono diverse le proposte messe in campo per un suo riuso adeguato.

Tali idee spaziavano dal Museo della Storia cittadina e della Seta alla Galleria d’Arte, dall’Accademia delle Belle Arti ad una sede per l’alta formazione universitaria: proposte accomunate dallo scopo di rendere quegli spazi fruibili.

Oggi, registrando che nessuna delle sopradette ipotesi ha avuto sviluppi favorevoli, non possiamo che prendere atto del dato concreto e positivo che almeno l’ex ospedale militare sarà riqualificato e assegnato alla cosiddetta «cittadella giudiziaria», ancorché gli spazi del giardino e del chiostro resteranno vantaggiosamente a disposizione della cittadinanza per eventi culturali.

A questo punto prendiamo la palla al balzo per avanzare un’ulteriore proposta: siccome l’edificio è stato assegnato al Ministero della Giustizia e considerato che gli spazi risultano essere abbondanti, pensiamo che una parte dell’ex Ospedale Militare possa essere riservato al Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria.

Se la cosa risultasse tecnicamente compatibile e adattabile alle funzioni che qui stiamo prospettando, il significato di «cittadella giudiziaria» avrebbe un senso compiuto.

Ovviamente si tratta di una proposta supplementare, giacché tutti sanno molto bene che a Catanzaro non esiste alcun problema logistico circa tale Ufficio e che addirittura il Comune ha offerto altri locali.

Ma poiché da circa tre anni assistiamo sistematicamente e vergognosamente agli attacchi di chi lavora per scippare anche questo presidio e dirottarlo altrove, riteniamo utile alla causa porgere questa’ulteriore opportunità, atteso che, come già detto, il Provveditorato di che trattasi afferisce al Ministero della Giustizia.

Comunque sia, vogliamo ribadire ancora una volta che queste sono soltanto proposte atte a smascherare chi strafottentemente sta lavorando per dirottare da Catanzaro l’ufficio.

Il vero nodo, a nostro avviso, non sta nella disponibilità o meno di spazi nella nostra città idonei ad ospitare questo o quel presidio, bensì nel metodico e osceno tentativo di erodere le funzioni tipiche di un capoluogo di regione.

Detta altrimenti, non spetta al Comune trovare gli spazi per gli uffici ministeriali, ancorché tali spazi vengano dal Comune prontamente trovati e offerti; spetta semmai ai vari Ministeri farsi carico di trovare soluzioni per ubicare i suoi distaccamenti presso i capoluoghi di regione.

E fino a quando Catanzaro resterà il capoluogo della Calabria, gli enti e gli uffici di valenza regionale e nazionale è qui che dovranno correttamente essere allocati. Con o senza il gradimento di questo o quel dirigente o burocrate o provveditore o politico di turno. Nessun alibi per i lestofanti.
Movimento Civico Indipendente «Catanzaronelcuore»