“Non pensavo alla mia età di dover affrontare anche questo dolore – aggiunge Marra – Un dolore così sordo e pungente che ti pone sempre una unica monotona domanda, avrei potuto, finalmente, almeno una volta, essergli di aiuto? Avrei potuto accorgermi di un suo qualche avviso silenzioso? Non saprò mai dare una risposta e, stringendomi al dolore della adorata moglie Diana e delle amate figlie, voglio, invece, ricordarlo come merita, come lui ha saputo vivere e lavorare, con quel suo sorriso franco e lo sguardo aperto di chi sa sempre come esserti d’aiuto, nella vita professionale come in quella affettiva, senza mai però travalicare il confine della tua riservatezza, memoria di quegli uomini rari e indimenticabili che quando il fato ti consente di frequentare rendono la nostra vita ancora più preziosa e degna di essere vissuta”.