“A un anno di distanza Forza Nuova non è stata ancora sciolta. Per chi ha scelto il rito abbreviato c’è già stata una condanna e per il processo ordinario ancora aperto noi abbiamo grande fiducia nel lavoro che le forze dell’ordine e la magistratura stanno facendo. C’è però un punto politico che non è stato sciolto, nonostante le dichiarazioni del governo che è ancora in carica o delle forze politiche”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a margine della tavola rotonda che si è tenuta nella sede romana del sindacato a un anno esatto dall’assalto.
“Noi chiediamo semplicemente di affrontare un tema che è evidente a tutti: noi abbiamo una Costituzione antifascista che dice in modo molto esplicito che è vietato ricostituire il partito fascista e chi si richiama e intende organizzarlo non lo può fare, quindi quelle organizzazioni vanno sciolte. Credo sia necessario che le forze politiche che giurano sulla Costituzione la applichino” sottolinea Landini, che continua: “Chi ha pensato in modo violento, fascista, di colpire la casa dei lavoratori e che questo avrebbe ingenerato chiusura e paura noi rispondiamo in modo opposto: vogliamo aprirci e rappresentare ancora di più il disagio e i bisogni che esistono. C’è una situazione difficile oggi, c’è troppa precarietà, il lavoro manca, le persone non arrivano a fine mese, c’è lontananza dalla politica e dalle istituzioni – pensiamo all’astensionismo -; noi apriamo le porte. Vogliamo tornare ad essere quelle camere del lavoro nate cent’anni fa proprio per dare voce e rappresentanza a tutto il mondo del lavoro”.
“Penso che oggi la lotta per sconfiggere la cultura della violenza e fascista passa attraverso la necessaria affermazione di una cultura della pace che vuol dire affermare la cultura del negoziato, della mediazione, della partecipazione. Penso che questo sia un elemento di fondo anche dell’azione che il movimento sindacale deve giocare a livello europeo e mondiale e penso che nei prossimi giorni dovremmo metterci in questa direzione” aggiunge il segretario della Cgil.
“C’è la necessità che il sindacato si apra a tutto quello che un mondo associativo, democratico perché siamo di fronte alla necessità di costruire una nuova fase in cui la democrazia si estenda, il lavoro sia centrale e si sconfigga la cultura fascista” aggiunge.
“Stiamo riaffermando che il ruolo dei sindacati, il ruolo del mondo del lavoro è combattere la cultura della violenza nella politica e di riaffermare la centralità del lavoro, della persona, della giustizia sociale. La vera lotta per combattere il fascismo e il ritorno a logiche autoritarie e violente è cambiare il modello di sviluppo che si è affermato in questi anni con al centro il profitto e la competizione”. Una battaglia che “possiamo vincere”, assicura Landini.
“La guerra è tornata a essere lo strumento che regola i rapporti tra gli Stati e le nazioni e chi ha avviato questa guerra, Putin, ha usato la stessa cultura della violenza di quelli che hanno assaltato le nostre sedi o di quelli che stanno assaltando le sedi e mettono in discussione la democrazia in giro per il mondo”, le parole del segretario generale Cgil.