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3 maggio 2022

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CIRCOLO AG0RA': dal 5 maggio conversazione sul periodo napoleonico a Reggio Calabria


Venerdì 5 maggio sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione relativa alla diciannovesima edizione della giornata di studi sul periodo napoleonico, denominata “5 maggio”, a cura delle due co-associazioni reggine il Circolo Culturale “L’Agorà” ed il Centro studi “Gioacchino e Napoleone”. Il filo conduttore della nuova edizione riguarderà la Campagna di Russia (23 giugno – 14 dicembre 1812), che fu la causa del venir meno di quanto era stato concordato nei trattati di pace del 1807 di Tilsit (7 luglio con lo zar Alessandro I di Russia) e (9 luglio con il re Federico III di Prussia). Qui lo zar Alessandro I, a partire dal 1810 riprese i contatti commerciali con l’Inghilterra, in aperta violazione del “blocco commerciale”. Il nuovo atteggiamento da parte della Russia scaturì in una massiccia spedizione, di circa 700mila uomini, che attaccò la Russia nella primavera del 1812. Tuttavia, la strategia attendista dei generali russi e la loro ritirata strategica secondo la tecnica della “terra bruciata” fiaccò le forze e le risorse della Grande Armée, che giunse a Mosca il 14 settembre 1812, dove i Francesi andarono incontro ad una situazione surreale e la capitale moscovita abbandonata dai suoi abitanti. In quella stessa notte divampa un incendio che distrusse quasi totalmente la città – costruita in gran parte in legno – aggravando le condizioni e le prospettive dell’armata di Napoleone. Dopo enormi sforzi, la Grande Armata ebbe la meglio e riuscirono a entrare a Mosca, ma lì Napoleone commise un altro enorme errore: attese inutilmente Alessandro per settimane, supponendo di poter intavolare le trattative per un armistizio. A metà ottobre si decise finalmente a dare l’ordine di ritirata, ma l’inverno era ormai alle porte e la strada verso sud era sbarrata dalle truppe russe, pronte a danneggiare con incursioni l’esercito nemico, già di per sé ridotto allo stremo. Il ritorno a Parigi si trasformò dunque in una tortura senza fine. Si concluse solo a dicembre, con un bilancio catastrofico di mezzo milione di morti. Buona parte della Grande Armata era andata distrutta nel giro di pochi mesi. Alla fine della campagna, l’esercito napoleonico – costituito da oltre 600 000 soldati, di cui 450 000 nella massa principale guidata dall’imperatore – era ridotto a poco più di 100.000 uomini. Le perdite ammontarono a 400.000 tra morti e dispersi; 100.000 furono i prigionieri caduti nelle mani dei russi. Queste alcune delle cifre che saranno oggetto della nuova conversazione culturale, organizzata dalle due co-associazioni reggine, alla quale parteciperanno in qualità di relatori la ricercatrice toscana Elena Pierotti che relazionerà sul tema “Napoleone e la sua Campagna di Russia dal punto di vista diplomatico” e Gianni Aiello (presidente del Circolo Culturale “L’Agorà” e del Centro studi “Gioacchino e Napoleone”) sul tema “Presenze calabresi al seguito di Napoleone nella Campagna di Russia”. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data dal 5 maggio.


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