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21 dicembre 2022

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CIRCOLO AGORA’. Dal 23 dicembre conversazione “1922-2022: nel centenario della nascita di Adolfo Celi”


Il Circolo Culturale “L’Agorà” organizza da remoto un nuovo incontro da remoto su “1922-2022: nel centenario della nascita di Adolfo Celi”, tema che sarà trattato da Antonino Megali (vice presidente del sodalizio organizzatore). L’incontro, organizzato dal Circolo Culturale “L’Agorà” ha ricevuto il patrocinio del Comune di Messina e della Città Metropolitana di Messina. Adolfo Celi nasce 100 anni fa a Messina, il 27 luglio 1922. Frequenta l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico negli anni Quaranta, gli anni d’oro in cui la prestigiosa “università della recitazione” sfornò i migliori talenti del nostro cinema e teatro: da Gassman a Strelher, da Nora Ricci a Rossella Falk.  Qui si diploma nel 1945 come regista e comincia a lavorare come attore in teatro.

Arriva al cinema grazie al produttore Carlo Ponti, che lo sceglie per il film “Un americano in vacanza” (1946) di Luigi Zampa. Due anni dopo parte per l’Argentina per interpretare, insieme ad Aldo Fabrizi, “Emigrantes” (1949). Portato a termine l’impegno non torna in Italia, si trasferisce in Brasile dove per oltre quindici anni, dirige il Teatro Brasileiro da Comoedia di San Paolo e il Teatro dell’Opera di Rio de Janeiro. Contemporaneamente dirige e produce alcuni film (“Caiçara”, 1950 e “Tico-Tico no Fubà”, 1952). Torna in Europa agli inizi degli anni Sessanta, quando il regista francese Philippe de Broca lo vuole nel cast di “L’homme de Rio” (1964) insieme a Jean-Paul Belmondo. Il successo internazionale arriva l’anno successivo con “Thunderball – Operazione tuono” (1965), tratto dall’ottavo romanzo dello scrittore britannico Ian Fleming con protagonista Sean Connery nei panni dell’Agente 007. La maggior parte degli oltre 90 film nei quali Celi compare, la interpretò tra il 1963 e gli inizi degli anni Ottanta. Interpretò ruoli importanti in altri film tra cui: “Il tormento e l’estasi” (1965) di Carol Reed, “Il colonnello Von Ryan” (1965) di Mark Robson, “Grand Prix” (1966) di John Frankenheimer, “Masquerade” (1967) di Joseph L. Mankiewicz, “Il fantasma della libertà” (1974) di Luis Buñuel. Nel 1969 uscì l’unico film italiano da lui diretto, realizzato con i suoi compagni d’accademia Vittorio Gassman e Luciano Lucignani, l’autobiografico “L’alibi. In Italia raggiunse l’apice del successo quando entrò a far parte del cast della fortunata trilogia composta da “Amici miei” (1975), “Amici miei – Atto II”º (1982) e “Amici miei – Atto IIIº” (1985), dove ricoprì il ruolo del professor Alfeo Sassaroli, un brillante primario ospedaliero annoiato dal lavoro, che si unisce alle allegre “zingarate” di un gruppo di amici fiorentini. In televisione Adolfo Celi, nel 1972 interpretò il ruolo di un medico nazista nello sceneggiato Rai “Il sospetto” diretto da Daniele D’Anza e successivamente assunse i panni del poliziotto italo-americano Joe Petrosino nello sceneggiato omonimo mentre, tre anni dopo, interpretò Don Mariano D’Agrò nello sceneggiato “L’amaro caso della baronessa di Carini” (1975). Nella memoria del pubblico italiano il suo volto resta legato al ruolo di lord James Brooke, acerrimo nemico della “Tigre di Mompracem”, interpretata da Kabir Bedi, nella miniserie televisiva Sandokan (1976), diretta da Sergio Sollima. Nel 1976 gli viene affidata l’eredità di Giampiero Albertini nel Carosello Gli incontentabili della Ignis, noto marchio di elettrodomestici. Nel 1981 prese parte al kolossal storico televisivo inglese “I Borgia”, in cui interpretò (dopo avere impersonato vari prelati e cardinali) la parte di Rodrigo Borgia, salito al soglio pontificio come Papa Alessandro VI. Tornato al teatro negli anni ottanta, venne ricoverato per infarto la sera della rappresentazione teatrale dei “Misteri di Pietroburgo” di Dostoevskij al teatro di Siena. Vittorio Gassman prese il suo posto sul palcoscenico. Il 19 febbraio 1986 Celi morì, all’età di 63 anni, per un arresto cardiocircolatorio, esattamente 40 anni dopo la morte di suo padre, avvenuta il 19 febbraio 1946. È sepolto nel cimitero monumentale di Messina.

Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 23 dicembre.


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