Cirio: "Ius scholae d'intesa con centrodestra, scuola strumento integrazione"
2 ottobre 2024

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Cirio: “Ius scholae d’intesa con centrodestra, scuola strumento integrazione”


Sullo ius scholae “non immaginiamo nessun tipo di maggioranza alternativa, nessun tipo di avvicinamento alla sinistra. Noi diciamo Forza Italia è una forza politica moderata che sta convintamente nel centrodestra, convintamente anche perché il centrodestra l’ha creato Silvio Berlusconi”. Lo ha detto Alberto Cirio, governatore del Piemonte e vicesegretario di Forza Italia, ospite di AdnKronos, ricordando l’iniziativa azzurra per arrivare a una nuova legge per la concessione della cittadinanza. “Noi diciamo che è il momento di considerare che la scuola può essere quello strumento di integrazione che può far diventare cittadino italiano una persona che risiede sul nostro territorio”, sottolinea Cirio, ricordando come “noi forza moderata, che vuole un centrodestra moderno e anche riformista, poniamo un tema” ma “siamo e saremo sempre contrari allo ius soli, non diventi cittadino italiano perché casualmente sei nato in Italia mentre eri di passaggio, noi non lo potremo mai accettare”

“Un bambino -sottolinea- che nasce oggi da una coppia straniera in Italia, se vive 18 anni in totale autonomia, senza partecipare alle attività scolastiche, senza sapere l’italiano, senza sapere nulla, per il solo fatto di avere vissuto per tutto questo tempo può diventare cittadino italiano. Noi diciamo che se quel bambino a 6 anni si iscrive alla scuola italiana, fa l’iter della scuola dell’obbligo che fanno i nostri figli, cioè che fanno tutti i bambini italiani e li fa con profitto, impara l’italiano, impara l’educazione civica, impara la storia, impara la cultura del nostro paese, a 16 anni, quando ha finito la scuola dell’obbligo noi riteniamo che il suo processo di integrazione, merita la cittadinanza italiana”.

“Il riconoscimento della cittadinanza italiana, come disse Berlusconi, a chi fa tutta la scuola dell’obbligo è anche giusto sotto il profilo pragmatico dell’investimento che il paese fa” perché “mandare a scuola un bambino, sia italiano che straniero, costa soldi pubblici. E allora dopo che hai utilizzato i soldi pubblici per formare un bambino e lo hai formato con profitto, diventerebbe folle permettere a questo bambino di utilizzare quanto imparato in qualche altro paese”, è il ragionamento del governatore piemontese.

“Noi poniamo questo tema al centrodestra, cerchiamo, pur sapendo che ci sono sensibilità diverse, di capire se c’è una via comune che ci può far valutare e valorizzare la scuola come luogo di integrazione per acquisire la cittadinanza, non sono scorciatoie, come i cinque anni del Pd, le provocazioni che abbiamo respinte, non avremo maggioranza alternative su questo provvedimento” ma “una forza moderata e riformista come la nostra, di fronte al mondo che cambia, pone un tema, cercando fino in fondo di capire se nel centrodestra unito c’è una visione comune che può darci una soluzione”, conclude Cirio.


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