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14 giugno 2016

News

Collettiva AutonoMIA: al Cilea i politici in «scena» con i «Patti per il Sud», al buio la cittadinanza!


Ieri sera al Teatro Francesco Cilea la presentazione dei «Patti per il Sud» sottoscritti dal Governo con la Regione Calabria e con la Città metropolitana di Reggio Calabria. Sul palco, il sindaco Giuseppe Falcomatà, il presidente della Giunta regionale on. Mario Oliverio ed il sottosegretario Marco Minniti.

Nell’inspiegabile buio, inusuale per un incontro politico, è andata in scena l’ennesima «recita a soggetto».

I fari puntati sui politici e il buio totale sulla cittadinanza, la famosa «quarta parete» teatrale, che stigmatizza perfettamente la dinamica relazionale, il concetto di democrazia partecipata di questa amministrazione: cittadine e cittadini relegati a spettatori silenti ed invisibili dei processi decisionali.

Naturalmente nessuna spiegazione relativa alla «bomba» esplosa nella nostra città qualche tempo fa, quella dell’operazione «Fata Morgana» e che ha a che fare proprio con i famosi «Patti per il Sud».

Molti ne hanno parlato, molti hanno detto la loro… molti, ma non il sindaco Giuseppe Falcomatà che, dopo qualche immediata e timida battuta sull’argomento, ha scelto, e continua a scegliere un intollerabile silenzio.

Le nostre domande rimangono inevase dunque e le rilanciamo.

Non sapevano forse sindaco, giunta e consiglieri chi fosse l’avvocato NERO Paolo Romeo così chiamato per i suoi trascorsi con la destra eversiva, presunto complice delle cosche nella latitanza di Franco Freda e condannato con sentenza definitiva della Corte di Cassazione per concorso esterno in associazione mafiosa?

Elementi che non hanno impedito alla commissione «Città metropolitana» del Consiglio comunale, di confrontarsi con un comitato che lo vedeva tra i suoi membri di spicco. Scelta politica quindi?

Per la Città metropolitana sono stati stanziati fondi pari a 132 milioni di euro: possibile che i nostri governanti locali non abbiano trovato altri interlocutori?

La domanda sorge spontanea a fronte delle parole degli inquirenti secondo cui «l’attribuzione fittizia del ruolo in capo ad un terzo soggetto ha consentito al Romeo di continuare a determinare occultamente le scelte e gli indirizzi del Circolo Posidonia, percependo continuative, quanto laute sovvenzioni pubbliche, aggirando le misure di prevenzione».

Come giustificare dunque la delibera n. 99/2015, del luglio scorso, con la quale il Comune di Reggio ha concesso proprio al Circolo Posidonia l’installazione dei «lidi» sulla spiaggia di Gallico mentre essa era ancora giuridicamente area di cantiere?
E tanto altro ci sarebbe da aggiungere…

Il silenzio di Falcomatà ci indigna, le assurde parole dei capigruppo della maggioranza ci lasciano basite. Nella nota diramata essi infatti affermano che il sindaco Falcomatà ha dimostrato «attraverso comportamenti concreti, di avere la schiena dritta e di procedere senza tentennamenti»…

Forse avrebbe dovuto tentennare invece nella scelta dei suoi interlocutori… o per comportamenti concreti si considera l’installazione di una targa con su scritto «La mafia è una montagna di merda»? Ricordiamo che c’è n’è una anche all’ingresso del Consiglio regionale che dice: «La mafia qui non entra»… e sappiamo com’è andata a finire!

Ma la discutibile nota continua… «Un percorso che il Sindaco Falcomatà ha condiviso con i cittadini…». Ha condiviso sì con i cittadini, alcuni soprattutto, questo è vero, sicuramente quelli sbagliati!

Facciamo nostre le parole del procuratore capo della Dda di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho: «La politica non può essere aperta a tutti, bisogna fare una selezione. Non è possibile che in una città come Reggio Calabria, i protagonisti occulti della politica siano i condannati per mafia. È ora che i reggini inizino a pensare al futuro di questa città a prescindere dai capitali e dalle linee direttive della ‘ndrangheta».

Ed è proprio pensando al futuro di questa città che da cittadine non possiamo tacere e pretendiamo risposte perché il suo silenzio, sindaco Falcomatà, è inaccettabile!

Credevamo che il tempo dei «a mia insaputa» fosse da imputare al passato, ci dobbiamo purtroppo arrendere all’evidenza che invece se ne senta ancora l’influenza.

Come Collettiva riteniamo il silenzio complicità ed in virtù di questo non taceremo!
Pretendiamo e non chiediamo che lei chiarisca ogni cosa in una ASSEMBLEA PUBBLICA, in un Consiglio comunale dedicato, le chiediamo trasparenza, concretezza e una presa di posizione netta nei FATTI e non nelle parole… di quelle ne abbiamo abbastanza!

In campagna elettorale aveva promesso «Non sarò il sindaco di tutti, ma di quei cittadini che si riconoscono in un metodo fatto di onestà, legalità, trasparenza, quei cittadini che credono in una città che premi il merito, che valorizzi chi conosce qualcosa e non chi conosce qualcuno».

Alla luce, un parolone rispetto al «buio» impostoci ieri sera, di queste sue «antiche» affermazioni le chiediamo ora: Giuseppe Falcomatà di chi è il sindaco?
Collettiva AutonoMIA Reggio Calabria


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