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22 settembre 2016

News

Come vivere fino a cent’anni. La Cnn dedica un lungo articolo ad Acciaroli e alla dieta mediterranea


Con un aumento record del 20%, l’agroalimentare Made in Italy ha fatto registrare nel 2015 il record storico negli Stati Uniti spinto dall’attenzione alla dieta mediterranea come dimostra il lungo articolo dedicato dal sito della Cnn ad Acciaroli, paese in provincia di Salerno dove visse per 40 anni lo scienziato statunitense Ancel Key che per primo ha evidenziato gli effetti benefici della dieta mediterranea che è diventata nel 2010 patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco.

È quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’articolo «Come vivere fino a cent’anni: il paese dei centenari rivela i suoi segreti», nel quale vengono intervistati i numerosi centenari della prestigiosa località del Cilento. La longevità ad Acciaroli e dintorni è diventata tra l’altro materia di studio per l’Università la Sapienza di Roma e per l’Università della California di San Diego.

I ricercatori stanno esaminando circa 300 centenari locali per cercare di capire come mai la gente qui viva così a lungo, con pochi problemi di cuore e di Alzheimer.

La dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari ha consentito agli italiani fino ad ora – continua la Coldiretti – di conquistare il record nella longevità: nell’Unione europea l’Italia si colloca al primo posto con 80,3 anni per gli uomini e al terzo per le donne con 85,2 anni.

Un primato che negli anni scorsi è stato però messo a rischio dal cambiamento delle abitudini alimentari come dimostra – spiega la Coldiretti – la presenza di 27 milioni di italiani obesi (quasi sei milioni) o in sovrappeso (21 milioni), poco meno del 60% del totale.

Nel 2015 si è avuta, però, la svolta, con il ritorno sulle tavole con un aumento degli acquisti che va dal +5% per il pesce al +19% per l’olio di oliva ma cresce anche la spesa per la frutta (+5%), per gli ortaggi freschi (+3%) e per la pasta secca (+1%). Una storica inversione di tendenza che ha fatto registrare un boom nel 2016 con i consumi di frutta e verdura che hanno raggiunto il massimo dell’ultimo quadriennio per effetto di un aumento annuale medio di 3 chili di frutta e verdura per persona.

Il risultato è che – conclude la Coldiretti – quest’anno il consumo procapite di frutta e verdura sfiorerà i 320 chili a testa.


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