Prendiamo atto del riscontro della forza politica maggioritaria in seno al governo regionale per l’interessamento del consigliere nazionale Pasquale Mancuso verso l’ospedale di Soveria Mannelli. Purtroppo, proprio in virtù di questa risposta, viene alla luce, qualora ve ne fosse necessità e bisogno, tutta la mancanza di programmazione o l’impotenza che hanno caratterizzato la gestione ed il declino della sanità pubblica regionale.

Abbiamo fatto presente all’azienda ed alle forze politiche che nei prossimi mesi verranno a mancare circa dodici operatori che saranno posti in quiescenza, fatto prevedibile e da noi per tempo segnalato al direttore Generale, ma è evidente che in mezzo a tanti buoni propositi, non si concretizza mai una reale azione manageriale volta a gestire questa azienda con criteri di preservazione e conservazione consoni ad un’attività di così importante rilievo.

Per questo oggi si risponde di avere avviato le procedure per l’assunzione di n. 02 unità mediche, a fronte di un’esigenza reale, tra medici ed infermieri, di 12 unità, che non rappresentano un esubero, bensì il minimo sindacale per il funzionamento dei vari reparti.

Ce ne scusino gli attori di questa triste vicenda, la situazione sfuggirà di mano ed andrà oltre le loro buone intenzioni e capacità di conduzione, per quello contestualmente abbiamo provveduto a far prendere un impegno serio ed a livello nazionale ad una forza politica appena affermatasi alle recenti elezioni, quello perchè, scevri e totalmente disinteressati alla vittoria o sconfitta di questo o quell’altro schieramento politico, c’è bisogno di cambiare passo e provare ad immedesimarsi, se ancora non si è vissuta personalmente, una giornata da profugo sanitario, perchè quello siamo oggi i cittadini calabresi, ed in maggior misura quelli afferenti dalle zone periferiche quale la nostra.

Siamo persone dotate di una pazienza e ragionevolezza estrema, ma non abbiamo anelli al naso ed in nessun altra parte del corpo, per cui pretendiamo il rispetto che da anni elargiamo a chicchessia nell’esclusivo interesse della popolazione montana.

Quando i nostri concittadini ci raccontano delle loro surreali esperienze nei PO dei nostri ospedali, quando nel nostro ospedale non si riesce a gestire i loco un codice che superi di grado il verde, soprattutto per la mancanza di consulenze, dove servirebbero h24 quella cardiologica e almeno h8 quella ortopedica e chirurgica, con continui smistamenti verso altri presidi dove si è trattati al limite della decenza ed umana sopportazione, e dove solo i più scaltri riescono comunque a farsi rispettare ed a ricevere la giusta considerazione, quello per noi è un punto di non ritorno, la fine di ogni tentativo di concertazione democratica, l’inizio, se necessario, della disobbedienza civile.

Attendiamo pertanto fatti concreti, perchè quelle prospettate, caro consigliere Mancuso, oltre ad essere assolutamente insufficienti, sembrano più che altro solo chiacchiere. Non se ne abbia a male, la ringraziamo per l’interessamento, ma Lei stesso si renderà conto che è per noi impossibile continuare a dare credito all’attuale politica e management senza sembrare dei poveri allocchi a cui tutto è concesso promettere e raccontare.
Antonio Maida
presidente del Comitato Pro Ospedale del Reventino