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7 aprile 2020

News

Coronavirus. Conte: «Liquidità 400 miliardi a tutte le imprese. Mes no, eurobond sì, Gualtieri d’accordo con me»


“Con il decreto appena approvato diamo liquidità per 400 miliardi di euro alle nostre imprese, che siano piccole, medie, grandi”. Sono le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “200 miliardi per il mercato interno, altri 200 per l’export. E’ una potenza di fuoco, io non ricordo un intervento così poderoso nella storia della nostra Repubblica per il finanziamento alle imprese.

E’ una cifra enorme, che andrà sia a beneficio del mercato interno ma anche dell’export, attraverso prestiti che verranno erogati nei normali canali finanziari, con la particolarità che lo stato offrirà una garanzia affinché tutto avvenga in modo celere, spedito, sicuro. In particolare potenzieremo il fondo centrale di garanzia per le pmi e aggiungiamo anche il finanziamento dello Stato attraverso Sace, soprattutto a beneficio delle medie e delle grandi” imprese. “Abbiamo adottato importanti misure fiscali con sospensioni di vari pagamenti, ritenuti e contributi per i mesi di aprile e maggio”.

“Abbiamo dotato il paese di uno strumento molto efficace per tutelare tutte le imprese che svolgono una qualche attività di minimo rilievo strategico per il nostro paese, abbiamo potenziato lo strumento che tecnicamente si chiama golden power: potremo controllare operazioni societarie, scalate eventualmente ostili, non solo nei settori tradizionali delle infrastrutture critiche e della difesa, ma anche in quello finanziario, creditizio, assicurativo, energia, acqua, trasporti, salute, sicurezza alimentare, intelligenza artificiale, robotica, semiconduttori, cybersicurezza. Tutti questi settori saranno presidiati”, afferma Conte.
Più di 750 miliardi di credito mobilitato: le misure del dl

“Quello che posso dire è che mi sono confrontato con tanti leader europei in questi giorni, vi dovrei trasmettere la solidarietà di un lungo elenco di leader di tanti paesi che ci sono vicini. Tutti esprimono ammirazione per la forza e la resilienza del nostro paese”, dice il premier. “State dando un contributo fondamentale nella battaglia al virus -dice rivolgendosi ai cittadini-. Presto, sono assolutamente fiducioso, raccoglieremo i frutti di tutti questi sacrifici. Quando sarà tutto finito ci sarà una nuova primavera, la vivremo tutti insieme. Essere italiani significa essere coraggiosi, solidali, determinati e coesi, significa servire lo stato con orgoglio, passione, sacrificio. Il pensiero va alle migliaia di donne e uomini che ogni giorno lavorano in prima linea per noi”.

“Ci avviciniamo alla Pasqua, una festa che ci porta giorni lieti. Li vivremo a casa, sarebbe irresponsabile andare in giro -dice il presidente del Consiglio-. Pasqua significa passaggio, speriamo che possa essere un passaggio verso una prospettiva migliore”.

“Con il decreto di marzo abbiamo varato alcune misure economiche, ora interveniamo con questo strumento per assicurare liquidità alle imprese. Stiamo lavorando ad un intervento molto più corposo, da realizzare questo mese, con un approccio più sistemico per tutte le categorie in sofferenza. Questa epidemia non è solo un’emergenza sanitaria, anche economica e sociale”, ribadisce Conte.

“Il decreto di aprile conterrà strumenti di protezione sociale, per sostenere famiglie, lavoratori, tutte le persone in difficoltà e più vulnerabili. Non possiamo lavorare solo su un fronte e su una sola prospettiva, stiamo lavorando su provvedimenti più ampi perché vogliamo confidare che Pasqua possa diventare un momento in cui la curva epidemica sia sempre più sotto controllo, se non discendente, e ci consenta di programmare la fase successiva”, dice Conte.

“Già ora predisponiamo misure che consentano al paese di ripartire e recuperare il terreno perduto -prosegue-. Ci siamo premurati affinché tutti abbiano quanto prima le somme previste dal decreto Cura Italia. C’è stato un sovraccarico del sistema informatico dell’Inps, ci stiamo premurando affinché tutto possa defluire nel migliore nei modi. So che stanno lavorando tantissimo”.

Conte non si sbilancia sull’avvio della fase 2. Le attuali misure hanno valore fino al 13 aprile. “Posso dire che saremmo i più felici se potessimo allentare qualche misura quanto prima, ma fissare oggi una data significa anticipare qualcosa privo di fondamento”, dice, evidenziando l’importanza del confronto con il comitato tecnico-scientifico. “Dovremo continuare a rispettare le regole e fare sacrifici ancora per un po’. Quando ci saranno misure di allentamento, verranno ancora più in evidenza protocolli di sicurezza a tutti i livelli”.

“Mes no, eurobond sicuramente sì”, ha aggiunto il presidente del Consiglio in relazione agli strumenti che l’Ue dovrebbe utilizzare per affrontare la crisi coronavirus. “Il Mes è uno strumento assolutamente inadeguato, gli eurobond sono la soluzione: una risposta seria, efficace, adeguata all’emergenza che stiamo vivendo. Quando abbiamo iniziato a discutere a livello europeo in questa direzione alcuni, non il ministro Gualtieri, mi hanno suggerito di non fare questa battaglia, che appariva futuribile, avveniristica, non realistica. Quando si difende il propprio paese non si fanno calcoli. Sono convinto che la Storia è con noi, vedremo quale piega prenderà”.(Fonte ADNKRONOS)


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