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10 marzo 2020

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Coronavirus. Conte: “Tutta Italia zona protetta”. Fino al 3 aprile divieto spostamento e assembramento, scuole chiuse, garantito approvvigionamento alimentare


09 marzo 2020 21:43
“Tutta l’Italia diventa zona protetta. Non ci sarà zona rossa, ma l’intera Italia sarà protetta”. Il premier Giuseppe Conte annuncia a Palazzo Chigi nuove misure per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Poco dopo firma il decreto con le norme efficaci fino al 3 aprile 2020.

“Adotteremo misure più forti e stringenti per poter garantire la tutela della salute di tutti. La decisione giusta di oggi è rimanere a casa” dice il presidente del Consiglio in conferenza stampa, annunciando il provvedimento ‘Io resto a casa’: “Il futuro dell’Italia è nelle nostre mani e queste mani oggi più che mai devono essere responsabili”.

“Dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia”, “dobbiamo cambiare le nostre abitudini, non è facile, neanche per me, capisco che è difficile” sottolinea Conte. “Siamo ben consapevoli di quanto sia difficile cambiare le proprie abitudini – rileva – Ma non c’è tempo, i numeri parlano di una crescita importante dei contagi”. E “se la salute pubblica è un bene messo a repentaglio, siamo costretti a porre sacrifici”.

Entrando nel dettaglio, il premier spiega che è previsto ” il divieto di assembramento all’aperto e in locali pubblici”. Mentre “non è prevista per ora nessuna limitazione ai trasporti pubblici”. Tra le misure annunciate, la proroga della chiusura delle scuole in tutta Italia (“portiamo la sospensione delle attività didattiche, scuole e università sino al 3 aprile”) e lo “stop a manifestazione sportive, anche il calcio”.

C’è anche la spesa per generi alimentari tra le situazioni di necessità che consentono la possibilità di spostamento delle persone, in deroga a quanto previsto dall’articolo 1 del Dpcm che estende la zona arancione a tutta Italia. Il decreto del Presidente del Consiglio “prevede la possibilità di uscire di casa per motivi strettamente legati al lavoro, alla salute e alle normali necessità, quali, per esempio, recarsi a fare la spesa. Non è prevista la chiusura dei negozi di generi alimentari, che anzi rientrano tra le categorie che possono sempre restare aperte” si legge in una nota della presidenza del Consiglio. “Non è necessario e soprattutto è contrario alle motivazioni del decreto, legate alla tutela della salute e a una maggiore protezione dalla diffusione del Covid-19, affollarsi e correre ad acquistare generi alimentari o altri beni di prima necessità che potranno in ogni caso essere acquistati nei prossimi giorni – spiega Palazzo Chigi – Non c’è alcuna ragione di affrettarsi perché sarà garantito regolarmente l’approvvigionamento alimentare”.

Quanto agli “effetti con l’estero non cambia nulla – riferisce poi Conte – Gli spostamenti dei cittadini italiani avverranno sempre alle stesse condizioni ma controlleremo gli ingressi in Italia”. Quanto alle rivolte in carcere per l’emergenza Covid-19, “non possiamo accettare fughe o tentativi di ribellioni” mette in chiaro.

Le nuove misure “domani mattina saranno in vigore. La procedura è regolare. Ho sentito, su proposta del ministro della Salute, tutti gli altri ministri competenti – informa il premier – Abbiamo sentito anche i presidenti delle Regioni, in particolare il presidente della conferenza delle Regioni Bonaccini e tutti hanno condiviso la necessità di estendere a tutta la penisola un unico regime. Chiaramente ho informato anche il Presidente della Repubblica di questa iniziativa”.

Ci sarà un supercommissario per l’emergenza coronavirus? “Stiamo ragionando sulla necessità di potenziare la macchina organizzativa”, replica Conte in conferenza stampa. “Voi lo chiamate supercommissario – dice – io avverto la necessità di un coordinamento per l’approvvigionamento di macchinari e attrezzature sanitarie. E’ un ruolo che potremmo affiancare al capo della Protezione civile in questo momento”.

E a una domanda su una possibile ulteriore richiesta da parte dell’Italia di spostamento dal deficit, il presidente del Consiglio risponde: “Stiamo ragionando sulla possibilità di una richiesta un po’ più elevata” ma “nulla è ancora deciso”, precisa. “Abbiamo concordato in Ue una richiesta di scostamento di 7,5 miliardi di euro. Stiamo ragionando sulla possibilità di precostituirci una richiesta un po’ più elevata. Ma ciò non significa utilizzare questa eventualità subito”.

Conte spiega poi che domani “ci sarà un confronto con le opposizioni” sulle “misure economiche” dell’emergenza. “Abbiamo già avuto due incontri con le forze di opposizione sugli aspetti sanitari. Il mio auspicio è coinvolgere le opposizioni, vista la gravità” dell’emergenza: “Sicuramente si tratta di misure non ordinarie”. Conte incorre in un lapsus quando parla del leader della Lega e dei contatti con le opposizioni: “Stamattina ho sentito anche il ministro Salvini… lo ha detto lui, mi aveva cercato”. (fonte ADNKRONOS)


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