Bene la proposta del dottore Cesare Perri, già direttore del Dipartimento di Salute Mentale e con diverse esperienze gestionali presso l’assessorato regionale alla salute, che in una lettera aperta alla presidente Santelli ha suggerito di utilizzare alcuni locali vuoti o semivuoti dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, nell’edificio degli uffici amministrativi, per costituire un centro regionale Covid-19 per cure intensive e sub intensive, messo in rete con tutti gli altri presidi della Calabria e con un proprio Pronto Soccorso specializzato.

Chiediamo alla presidente della Regione Santelli di porre la giusta attenzione rispetto alla qualificata proposta del dottore Perri, che guarda alla fase emergenziale che stiamo attraversando e anche oltre: si propone, infatti, di utilizzare una parte dell’eventuale centro in futuro per la gestione ‘ordinaria’ della patologia e delle sue complicanze, specie polmonari, che richiederanno anni di attenzione e di interventi curativi e riabilitativi.

Cogliamo l’occasione per richiamare con urgenza l’attenzione dell’amministrazione regionale sull’ospedale di Lamezia per quanto riguarda il potenziamento dei posti letto dei reparti di terapia intensiva e delle unità di pneumologia e malattie infettive e lo sblocco delle assunzioni alla luce delle opportunità offerte dall’ultimo decreto del governo “Cura Italia”. Stiamo parlando, lo ricordiamo ancora una volta, di un ospedale che serve un comprensorio di circa 150mila abitanti ed è il più vicino ai principali snodi comunicativi della regione. Potenziare l’ospedale lametino significa, soprattutto in questa fase, compiere una scelta funzionale alla gestione dell’emergenza per l’area centrale e per tutta la regione Calabria, per dare risposte ai cittadini che nei prossimi giorni e nelle prossime settimane avranno bisogno di cure e assistenza.
Movimento Lamezia Bene Comune