Contagi e morti Covid in calo nel mondo. Durante la settimana dal 10 al 16 ottobre, i nuovi casi – oltre 2,9 milioni – sono scesi del 6%, mentre i decessi sono diminuiti del 17% rispetto alla settimana precedente, e sono stati circa 8.300 in 7 giorni. Da inizio pandemia al 16 ottobre 2022, il contatore mondiale di Covid segna 621 milioni di casi confermati e 6,5 milioni di morti. Sono i dati dell’ultimo bollettino settimanale dell’Organizzazione mondiale della sanità, che fotografano una situazione al momento stabile o in diminuzione in gran parte del pianeta. Il numero di nuovi casi settimanali segnalati è diminuito o è rimasto stabile in 5 delle 6 Regioni Oms: -11% nella Regione europea, -17% nel Mediterraneo orientale, -15% nella Regione africana, -12% nelle Americhe, -3% nel Sudest asiatico. Si rileva invece un aumento dei contagi settimanali nel Pacifico occidentale (+11%).
Diminuiscono o restano stabili anche i morti Covid registrati in 5 regioni su 6: Mediterraneo orientale -35%, Americhe -20%, Europa -18%, Pacifico occidentale -14%, mentre nel Sudest asiatico il dato è simile alla settimana scorsa. I morti aumentano invece nella Regione africana: +144% (61 contro i precedenti 18). I Paesi con più casi settimanali sono Germania (583.232, dato stabile). Francia (337.253; -12%), Cina (328.910; -1%), Italia (288.452; +3%) e Stati Uniti (251.280; -10%). L’Italia, con 478 morti in 7 giorni, in crescita del 37%, compare anche fra i Paesi con il numero più alto di decessi settimanali, ma alle spalle di Stati Uniti (2.274 morti; -11%) e Russia (702; -4%) e seguita da Cina (431; +5%) e Giappone (409; -28%). In totale, nella Regione europea questa settimana i casi sono stati oltre 1,7 milioni. Tre Paesi hanno riportato aumenti del 20% o più, e nella regione sono stati segnalati poi oltre 3.300 nuovi decessi settimanali.
Quanto alla situazione delle varianti, durante la settimana dal 26 settembre al 2 ottobre i lignaggi discendenti da Omicron 5 (BA.5) hanno continuato a essere dominanti, e hanno pesato per il 78,9% delle sequenze inviate alla banca dati internazionale Gisaid. A seguire i lignaggi di BA.4 (incluso la sottovariante di Omicron 4 che si è distinta di più, BA.4.6) che valgono il 6,7% del totale e infine i lignaggi discendenti da Omicron 2 (incluso Centaurus BA.2.75) che hanno rappresentato il 3,9% delle sequenze.