“L’obiettivo del Governo è quello di una convivenza con il virus. E se di convivenza parliamo, non dobbiamo dare troppo importanza al numero dei contagi, ma dobbiamo monitorare i livelli di occupazione dei nostri ospedali. Possiamo convivere con Sars-Cov-2, il Paese non si deve farmare. Non possiamo tornare indietro”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, intervenuto a ‘Start’ su Sky Tg24, ricordando che “abbiamo un milione di cittadini in isolamento, positivi ma senza sintomi e, continuando di questo passo, ci troveremo in un lockdown di fatto”. Per questo, “eliminare l’isolamento di fronte a un asintomatico, è un tema che dobbiamo avere il coraggio di affrontare“, perché rappresenta “un passaggio obbligato se parliamo di endemia e di convivenza col virus”, ha aggiunto, precisando che il momento giusto per farlo potrebbe essere “quando i contagi inizieranno a calare e contestualmente sarà iniziata la somministrazione della quarta dose di vaccino a una platea ampia”. “Se vogliamo arrivare a un ritorno alla normalità dobbiamo porci il tema di come trattare i positivi senza sintomi. La strategia giusta non è la continua ricerca del positivo“, ha aggiunto. Oggi possiamo convivere con il virus grazie al fatto che gli italiani si sono vaccinati al 92%”, ha detto.
Sulla quarta dose agli over 60 “spero in un’assunzione di responsabilità” perché da parte della politica non si “trasformi questa scelta in uno scontro di posizione. Si tratta di una scelta che arriva dalla scienza e che dobbiamo rispettare”, ha poi sottolineato Costa, rivolgendo un appello alla politica a “rispettare e sostenere la decisione della scienza”.
Costa ha invitato a non puntare sulla paura ma a dare un messaggio positivo agli italiani, richiamando al fatto che “c’è ancora bisogno di unità istituzionale”. Fare campagna elettorale sulla questione della quarta dose, “sarebbe un danno per i cittadini. Si creerebbe un clima di incertezza e di paura che non farebbe bene al Paese, ai cittadini e al percorso di ritorno alla normalità”.
La platea interessata al secondo booster “riguarda 13 milioni di italiani. E se vogliamo sensibilizzare questi concittadini c’è bisogno di messaggi chiari, comprensibili e non di contrapposizione” che potrebbe, invece, creare un problema “allontanando dalla vaccinazione chi la deve fare”. La quarta dose “offre un elemento di protezione maggiore. L’invito alle Regioni e ai territori è procedere, anche attraverso iniziative di sensibilizzazione. E un ruolo importante possono averlo, in questa fase, i medici di medicina generale e i farmacisti. Dobbiamo continuare su questa linea”, senza “proporre scenari apocalittici” perché questo non fa “il bene dei cittadini”.
Quanto alla scuola, serve lavorare, in questa pausa estiva, “per il ritorno in aula senza mascherina”. E’ un obbiettivo raggiungibile “se ognuno farà la propria parte”. “Noi – ha aggiunto – abbiamo messo a disposizione risorse importanti per l’istallazione di impianti per ricambi d’aria. Dati scientifici ci dicono quanto è importante questo intervento per creare ambienti salubri dove il contagio si può ridurre. Auspichiamo che si utilizzi questo tempo di interruzione estiva dell’attività scolastica per usare queste risorse. Questo sarebbe davvero importante per raggiungere l’obiettivo di riprendere non solo la didattica in presenza, che è un obiettivo imprescindibile che certamente raggiungeremo, ma anche per tornare a riprendere le lezioni anche senza mascherina”.
“Se parliamo di normalità, dobbiamo pensare a uno scenario in cui i nostri ragazzi possano ascoltare seguire le attività didattiche senza la mascherina”, ha precisato Costa, sottolineando che “i giovani hanno dato un grande esempio, lo hanno dato anche nel momento della campagna vaccinale, quando hanno aderito con entusiasmo. I ragazzi danno un esempio al Paese e alla politica stessa”.
Rispondendo alla domanda se serva o meno andare a un concerto con la mascherina, il sottosegretario poi dichiarato: “È chiaro che la mascherina è ancora uno strumento di difesa e tutela, ma l’obiettivo del governo è la convivenza con il virus quindi non dobbiamo dare troppo peso a contagi, ma monitorare ospedali e ricoveri in intensiva”.