Il punto di partenza è uno: la pandemia di Covid-19 “ha innescato un aumento senza precedenti della mortalità, che si è tradotto in perdite di aspettativa di vita in tutto il mondo, con solo poche eccezioni”. Ma poi alcuni Paesi hanno vissuto una ripresa: in Europa occidentale per esempio si è registrato un rimbalzo positivo rispetto alla perdita di aspettativa di vita registrata nell’anno nero del 2020, quando il tributo pagato a Sars-CoV-2 è stato altissimo. Altri Paesi invece faticano a risollevarsi su questo fronte. L’Europa dell’Est e gli Stati Uniti, in particolare, hanno avuto deficit di aspettativa di vita sostenuti e pesanti. Un calo prolungato nel tempo dal quale si fatica a risalire. E’ il quadro che emerge da uno studio internazionale pubblicato su ‘Nature Human Behaviour’. L’Italia è tra gli 8 Paesi che hanno segnato le riprese più significative nell’aspettativa di vita dalle perdite del 2020 (Belgio, Svizzera, Spagna, Francia, Inghilterra e Galles, Italia, Svezia e Slovenia).
“Abbiamo stimato i cambiamenti dell’aspettativa di vita in 29 Paesi dal 2020, li abbiamo attribuiti ai cambiamenti della mortalità per fascia di età e li abbiamo confrontati con gli shock storici dell’aspettativa di vita. I nostri risultati mostrano una divergenza negli impatti sulla mortalità della pandemia nel 2021″, evidenziano gli autori, Jonas Scholey del Max Planck Institute for Demographic Research (Germania), José Manuel Aburto dell’University of Oxford (Uk) e colleghi. “I deficit dell’aspettativa di vita durante l’autunno/inverno 2021 tra le persone over 60 e under 60 erano correlati negativamente con le misure di adesione alla vaccinazione in tutti i Paesi”, fanno notare gli esperti.
“Contrariamente al 2020″, sul fronte dell’eccesso di mortalità “il profilo d’età nel 2021 era più giovane: le fasce inferiori agli 80 anni contribuivano maggiormente alla perdita di aspettativa di vita”, osservano gli autori. Infine, “anche nel 2021 i decessi registrati per Covid hanno continuato a pesare per la maggior parte delle perdite di aspettativa di vita”.
Gli autori provano a interpretare il motore delle divergenze osservate nel 2021, dopo lo shock del 2020. E nelle loro conclusioni scrivono che “è plausibile che i Paesi con risposte di sanità pubblica inefficaci vedranno una crisi sanitaria prolungata indotta dalla pandemia, con stalli a medio termine nei miglioramenti dell’aspettativa di vita, mentre altre regioni gestiranno una ripresa più agevole verso il ritorno ai trend pre-pandemia”.