Corrono i contagi Covid in Italia, +51,9% negli ultimi 7 giorni, con un balzo dei ricoveri ordinari che crescono del 31,8% e un’inversione della curva delle terapie intensive: dopo oltre 2 mesi di calo, segna ora un +21,1%. C’è invece ancora un meno davanti al dato dei decessi, giù dell’8,5%. Sono i dati principali che emergono dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, relativo alla settimana 28 settembre-4 ottobre.
Rispetto alla precedente, i nuovi casi in 7 giorni passano da 160.829 a 244.353 (+83.524), mentre le morti da 307 a 281 (di cui 6 riferite a periodi precedenti), con una media di 40 al giorno rispetto a 44. Gli ospedalizzati con sintomi crescono da 3.653 a 4.814 (+1.161) e i pazienti in rianimazione pazienti in rianimazione da 128 a 155 (+27). Gli attualmente positivi salgono del 10,7% (491.811 vs 444.389, +47.422); le persone in isolamento domiciliare del 10,5% (486.842 vs 440.608, +46.234)
“Per la terza settimana consecutiva si registra un incremento dei nuovi casi che segnano un ulteriore balzo, con una media mobile a 7 giorni di quasi 35mila casi al giorno – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – L’aumento riguarda, anche se in maniera eterogenea, tutte le regioni (dal +18,4% della Sardegna al +132% della Valle D’Aosta) e tutte le province (dal +9% di Cagliari al +132% di Aosta), tranne quella di Crotone (-2,4%)”.
“L’incidenza – sottolinea Cartabellotta – supera i 500 casi per 100mila abitanti in 35 Province: Biella (857), Vicenza (809), Trento (786), Bolzano (786), Udine (759), Belluno (751), Verbano-Cusio-Ossola (736), Sondrio (704), Padova (696), Treviso (631), Pescara (630), Verona (625), Como (625), Trieste (619), Venezia (618), Novara (615), Perugia (610), Rovigo (594), Cuneo (591), Chieti (582), Torino (576), Forlì-Cesena (571), Terni (558), Fermo (555), Macerata (546), Pordenone (544), Lecco (544), Asti (539), Ascoli Piceno (537), Teramo (527), Ravenna (516), Vercelli (514), Rimini (508), Rieti (501) e L’Aquila (501)”.
“Sul fronte degli ospedali – evidenzia Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe – si registra un’inversione di tendenza nelle terapie intensive, dopo” appunto “oltre 2 mesi di calo, e un netto balzo dei ricoveri in area medica”. Per quanto riguarda le rianimazioni, rimarca, “gli ingressi in terapia intensiva, dopo aver toccato la scorsa settimana il minimo dal luglio 2021, sono quasi raddoppiati con una media mobile a 7 giorni di 21 ingressi/die vs 11 ingressi/die”.
In termini assoluti, analizza il rapporto, i posti letto Covid in area critica, dopo aver raggiunto il minimo di 125 il 25 settembre, sono risaliti a quota a 155 il 4 ottobre; in area medica, dopo aver raggiunto il minimo di 3.293 il 24 settembre, sono arrivati a quota 4.814 il 4 ottobre. Al 4 ottobre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 7,6% in area medica (dal 3,8% della Sardegna al 23,2% della provincia autonoma di Bolzano) e dell’1,7% in area critica (dallo 0% di Basilicata, Molise e Valle d’Aosta al 4,6% del Friuli Venezia-Giulia).
Tamponi
In Italia, in 7 giorni, si è registrato un aumento del numero dei tamponi Covid di oltre un quinto (+20,6%): da 1.066.571 test nella settimana 21-27 settembre, si è passati a 1.286.485 nella settimana 28 settembre-4 ottobre. Lo rileva il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. In particolare – si legge nel rapporto – i tamponi rapidi sono aumentati del 23,7% (+203.029) e quelli molecolari dell’8,1% (+16.885).
Quarta dose
“Il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi” di vaccino anti-Covid “rimane al palo, attestandosi al 17,7% rispetto al 17% della settimana precedente, con nette differenze regionali: dal 7,7% della Sicilia al 28,8% dell’Emilia Romagna”, evidenzia il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. “in base alla platea ufficiale (19.119.772 persone, di cui 13.060.462 over 60, 3.990.080 fragili e immunocompromessi, 1.748.256 personale sanitario e 320.974 ospiti delle Rsa che non ricadono nelle categorie precedenti), aggiornata al 17 settembre”.
“Secondo quanto disposto dalla circolare del ministero della Salute del 23 settembre 2022 – ricorda Gimbe – la platea per il secondo richiamo” vaccinale, appunto la quarta dose, “è di 19,1 milioni di persone: di queste, 13,9 milioni possono riceverlo subito”, ma ancora mancano all’appello; “1,8 milioni non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, e 3,4 milioni l’hanno già ricevuto”.
“Al 5 ottobre (aggiornamento ore 6.16)”, secondo l’analisi della Fondazione “sono state somministrate 3.377.076 quarte dosi, con una media mobile di 15.924 somministrazioni al giorno, in aumento rispetto alle 12.799 della scorsa settimana (+24,4%)”.
Cartabellotta
“Inquieta l’assenza di un piano di preparazione” a Covid “per la stagione autunno-inverno. La circolare del ministero della Salute, che pareva di imminente pubblicazione, è stata ingiustificatamente bloccata, dimostrando che in questa fase di transizione istituzionale l’opportunismo politico prevale sulla tutela della salute pubblica”, dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, che nel commentare l’ultimo monitoraggio indipendente dell’ente chiede al ministro della Salute, Roberto Speranza, di “pubblicare subito la circolare sulla gestione pandemica”.
“Nell’attesa che il nuovo Esecutivo sia pienamente operativo – avverte Cartabellotta – si sta concretizzando il rischio già paventato dalla Fondazione Gimbe: l’ennesima corsa all’inseguimento del virus, che compromette la salute e la vita delle persone più fragili e ritarda l’assistenza sanitaria per i pazienti con altre patologie”. (segue)